venerdì 26 marzo 2021

Localmente ancora strati deboli persistenti, ma per lo più condizioni abbastanza favorevoli - analisi dell'incidente da valanga alla Giggler Spitze

 

Oggi, 25 marzo, eravamo in giro nell'Oberland tirolese insieme alla polizia alpina. Potevamo analizzare più dettagliatamente la valanga caduta alla Giggler Spitze del 24 marzo, essere presenti al distacco di una valanga al monte Hochwanner nel Kühtai e crearci una ottima visione della situazione complessiva dall'elicottero.


In giro con la polizia alpina (Foto: 25.03.2021)

Riassunto:


Nel frattempo, tante escursioni sono già state fatte in salita e discesa, spesso anche nel terreno estremamente ripido. Sembra che ci siano pochi punti pericolosi rimasti nei quali si può provocare il distacco di una valanga. Bisogna fare più attenzione nelle zone con strati deboli persistenti vicino alla superficie. Sono state confermate le fasce altitudinali e esposizioni indicate nell'ultimo blog del 24 marzo. Inoltre, bisogna generalmente far attenzione nelle zone vicine alle creste, molto ripide e povere di neve, perchè in queste zone si potrebbero provocare valanghe a lastroni presso i "nidi di brina di profondità".


Tempo della settimana passata


Inizialmente, la settimana passata era ancora influenzata dalla massa polare fredda con tempo variabile. Si era ripetutamente messo a nevicare e il vento era anche forte. Era troppo freddo per la stagione.

Il grafico superiore indica scostamenti dalla media pluriennale della stazione Patscherkofel. Si riconoscono le temperature notevolmente inferiori alla media degli ultimi 10 giorni. È stata misurata perfino una nuova temperatura minima. Il grafico inferiore serve da spiegazione (c) ZAMG


Tempo ancora variabile la domenica 21 marzo 2021 - Alpi dello Stubai settentrionali (Foto: 21.03.2021)



Il vento forte ha trasportato tanta neve e in questo caso ha formato colonne d'acqua gelate. Sono della fase di temperature elevate fino all'inizio di marzo - Gruppo Lasörling (Foto: 21.03.2021)



Il tempo è già migliorato fin dall'inizio della settimana - Valle Paznaun (Foto: 23.03.2021)



Inizialmente variabile con qualche precipitazione e temperature basse, dal 23/03 il miglioramento. Continuo aumento della temperatura




Vento anche molto forte nel Tirolo dell'Est



Manto nevoso


La settimana scorsa, sciatori e freerider potevano ritenersi soddisfatti. Nelle zone non influenze dal vento, la neve polversosa bellissima predominava.


Powder da sogno nelle Alpi dello Stubai (Foto: 25.03.2021)


Nel frattempo, il sole ha fatto il suo dovere. Neve polverosa si trova solo più nei pendii completamente all'ombra. Nelle altre zone si trova solo neve con la crosta friabile. Nei pendii esposti a sud, molto ripidi e in quote medie, il manto nevoso sviluppa una crosta portante dopo le notti al chiaro di luna.

È interessante anche la colorazione giallastra/arancione del manto nevoso che compare spesso nei punti influenzati dal vento: polvere del deserto dell'inizio di febbraio...


Lo strato giallastro causato dal deposito di polvere sahariana. Silvretta (Foto: 23.03.2021)


Per un breve periodo si poteva osservare un fenomeno interessante, tipico per la stagione, ma (per fortuna) irrelevante per gli sviluppi futuri. Quando, il 23 marzo, almeno nelle parti occidentali del Land è penetrata dell'aria molto asciutta, la superficie composta da neve selvaggia è diventata umida pochi centrimentri al di sotto della superficia a causa dell'influenza intensa di radiazioni a onde corte; la superficie più in alto è rimasta asciutta. La conseguenza era un attaccamento massiccio della neve agli sci. Inoltre, nelle ore tarde del pomeriggio si è formato una sottile crosta da rigelo.


"Radiation recrystallisation" si chiama questo fenomeno: la superficie della neve è ancora a debole coesione e asciutta, e sotto di essa si forma fino al tardo pomeriggio una sottile crosta da rigelo (durante il giorno questo strato di neve era umido), Silvretta (Foto: 23.03.2021)



In questo profilo si riconosce l'andamento della temperatura responsabile per la "radiation recrystallisation": la temperatura sulla superficie della neve è negativa, alcuni cm più in basso è a 0 gradi e poi ancora più freddo. (Potenziale per la formazione di uno strato debole a causa di una differenza di temperatura molto elevata, per un breve periodo)


Incidente da valanga Giggler Spitze del 24 marzo 2021 - breve analisi


Come inizialmente menzionato, oggi sul campo insieme alla polizia alpina, ci siamo fatti un'idea della situazione. La valanga a lastroni aveva dimensioni notevoli, con una lunghezza di 1600 m e larghezza di 100 m, e si è distaccata a quota 2480 m circa in un pendio estremamente ripido esposto a nord-ovest.


Dettaglio della valanga sotto la Giggler Spitze nel Gruppo del Samnaum del 24/03/2021
(Foto: 25.03.2021)


Tracce d'entrata delle due persone ferite. Poco sopra la traccia che attraversa, abbiamo eseguito le nostre analisi di stabilità. C'erano fratture nel manto nevoso. Il lastrone si è distaccato solo nella zona più ripida. (Foto: 24.03.2021)



A sinistra si vede una delle tracce d'entrata. In primo piano la traccia che traversa e, più in alto, una frattura. (Foto: 25.03.2021)


Evidente e probabilmente causa dell'incidente era una zona con poca neve, vicina alla cresta. Lì, sotto la neve ventata abbiamo trovato strati a debole coesione da metamorfismo costruttivo. Con test di stabilità siamo riusciti a inizializzare delle fratture che si sono poi propagate. Localmente abbiamo osservato cosiddetti "nidi di brina di profondità", cioè tanta brina di profondità sotto la neve ventata recente. In questi punti era molto facile portare a rottura il manto nevoso. Probabilmente, la frattura ha avuto inizio in un punto del genere e da lì si è propagata la frattura in zone parzialmente anche abbastanza stabili.


Il profilo di neve e il test di stabilità sopra il distacco della valanga, nella parte della valanga sulla destra orografica della valanga stessa. Il blocco di neve si è distaccato su uno strato a debole coesione, composto da brina di profondità. A sinistra della pala si vede una crepa nel manto nevoso, formatasi come conseguenza del distacco della valanga.
(Foto: 25.03.2021)


Ecco il profilo che si riferisce alla foto di cui sopra. La freccia indica lo strato debole.



Sulla pala si vede la neve a debole coesione, della quale era composto lo strato debole
(Foto: 25.03.2021)



Sulla sinistra le tracce d'entrata. (Foto: 25.03.2021)



La profondità massima di distacco era di 2 metri. La frattura si è propagata fino a zone molto stabili. (Foto: 25.03.2021)



Vista dalla traiettoria fino al deposito nell´abbattimento a strisce in un bosco. (Foto: 25.03.2021)



Altri eventi valanghivi recenti


Tutti gli eventi valanghivi recenti hanno in comune che sono stati osservati nel terreno estremamente ripido.

Sotto la vetta dell'Hochwanner nel Kühtai, il 25 marzo una persona è stata colpita e trascinata da una valanga a lastroni durante la discesa con gli sci. La persona è rimasta illesa. Si trattava di un pendio estrememente ripido, esposto a nord-est. Il distacco è avvenuto a 2350 m. La valanga aveva una lunghezza di 300 m e larghezza di 50 m.


Valanga sull'Hochwanner. La persona è arrivata da sinistra nel pendio parzialmente roccioso. Al bordo inferiore si vede l'elicottero con il medico del soccorso. (Foto: 25.03.2021) 


Profilo di neve nella zona di distacco sulla sinistra orografica vicina alla traccia d'entrata: sotto una sottile crosta da rigelo si trova uno strato sfaccettato - lo strato debole. Sopra la neve ventata recente


Valanga Burgstall del 23/3/2021, NE, 2500 m. Sospettiamo una struttura  del manto nevoso simile alla valanga all'Hochwanner (Foto: 25.03.2021)



Valanga Grünbergspitze. Probabilmente distacco spontaneo. Indebolimento a causa dell'irradiazione solare. 2700 m circa, sud (Foto: 24.03.2021)



Valanga spontanea presso il Kögele - Alpi dello Stubai settentrionale. Nel pendio si era già staccata una valanga a lastroni a metà gennaio 2021. NE, 2200 m (Foto: 25.03.2021)



Distacco della valanga al Thialkopf - nord, limite del bosco (una situazione simile è stata comunicata anche dalla Valle Watten nelle Alpi di Tux) (Foto: 21.03.2021)



Le frecce indicano piccole valanghe a lastroni distaccatesi all'inizio della settimana nelle Alpi di Tux. Quale strato debole, potrebbe essere servita la neve polverosa a debole coesione, coperta di neve ventata. Ma non siamo sicuri al 100%, non avendo fatto un profilo di neve nel campo
(Foto: 24.03.2021)


Nei giorni scorsi, con il sole e le temperature in aumento si sono attivate più valanghe di neve a debole coesione. Solitamente erano piccole, all'est della Wipptal anche un po' più grandi. Lì, il 23 marzo, le radiazioni erano diffuse. Parzialmente si potevano anche osservare valanghe di slittamento e isolate valanghe a lastroni. Quest'ultime soprattutto nel pendii soleggiati, vicino alle creste e nel terreno estremamente ripido.


Deposito di una valanga a debole coesione nella Zillertal superiore (Foto: 23.03.2021)



Valanghe di neve a debole coesione cadute di recente (Foto: 25.03.2021)



Tra poco arriva (nuovamente) la primavera


Domani 26 marzo arriva nuovamente il sole. Sulle vette dove soffia il Foehn, il vento sarà vivace da sud-ovest. Sabato 27 marzo sarà di passaggio un fronte freddo da nord-ovest. Il limite delle nevicate varierà tra 1000 e 1500 m. Spesso cadranno circa 5 cm, nello stau da nord circa 10 cm di neve. Dopo il passaggio del fronte, le nuvole scompariranno più velocemente all'ovest che all'est.


Schiarita dopo il passaggio del fronte, sabato 27/3/2021


Allora potrebbero formarsi piccoli accumuli di neve ventata, eventualmente fragili, nei pendii all'ombra protetti in alta quota. (In alta montagna eventualmente a causa dell'effetto Nigg, appena osservato, vicino alle creste, da brina di superficie).


Dalla domenica 28 marzo, il tempo diventerà sempre più soleggiato e le temperature aumenteranno di giorno in giorno. Importante sembra poi l'inumidamento progressivo del manto nevoso. Aspettiamo un marcato andamento diurno del pericolo valanghe entro la metà della settimana prossima.


L'inumidamento del manto nevoso causerà nuovamente il distacco di numerose valanghe di slittamento (Foto: 20.03.2021)