venerdì 29 marzo 2019

Quasi dapperttutto condizioni favorevoli e fine-settimana di bel tempo


INCHIESTA ONLINE sul nuovo Euregio valanghe.report

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Riassunto

Grazie alle ottime previsioni per il fine-settimana, ci aspettiamo un buon sfruttamento del manto nevoso stabile.

Fattori importanti ad influenzare il tempo atmosferico nei giorni passati erano: poca neve fresca fredda con vento, temperature variabili, aumento delle radiazioni e, temporaneamente, un forte assestamento del manto nevoso. A seconda della quota e dell'esposizione, questi fattori saranno più o meno rilevanti.

Retrospettiva della settimana

L'ultima nevicata di lunedì 25/03 e martedì ha portato ad un abbassamento della temperatura di 15 gradi e vento forte in alcune regioni. Si sono formati accumuli di neve fragili, solitamente piccoli e ben riconoscibili dietro ai bruschi cambiamenti di pendenza, in conche e canali.
Lunedì 25/03 e martedì 26/03 sono caduti alcuni cm di neve fresca, mentre le temperature erano basse e il vento forte in alcune zone, come qui al Monte Plattkopf nelle Alpi dello Zillertal.

Questi accumuli hanno importanza solo su spazi limitati e saranno neutralizzati velocemente con il previsto rialzo delle temperature. Un problema latente potenziale è ancora la combinazione di croste e forme angolari, descritta nell'ultimo blog. Però, per essere responsabile per valanghe a lastroni più grandi, manca al momento un notevole apporto di energia.

Sotto le croste da rigelo si nascondono strati deboli per metamorfismo costruttivo, che possono fungere da superficie di frattura per lastroni. Qui, nella Valle di Navis, si sentivano rumori da assestamento sul lato sud, e si poteva distaccare uno scivolamento a distanza (Foto: 24.03.2019).

Valanghe a debole coesione possono essere sia di neve asciutta che bagnata. Le ultime sono più numerose con il riscaldamento diurno delle temperature. Perciò, nel pomeriggio aumenta anche il pericolo di trascinamento nel terreno estremamente ripido roccioso.


Scivolamenti di neve a debole coesione sono tipici in primavera, e al momento ancora quasi sempre piccoli. Sulla foto del Monte Härmelekopf si vede che possono superare distanze grandi, ma è positivo che in questo modo non si distaccamo lastroni di neve (Foto: 24.03.2019).

L'attività di valanghe per scivolamento di neve è diminuita e anche dopo le ultime grandi precipitazioni a metà del mese corrente, sono state messe in moto solo aree piuttosto piccole. Però, similmente che altri pericoli alpini sempre presenti, non sgnifica purtroppo, che una valanga per scivolamento non possa diventare una minaccia nel caso singolo.


Valangha per scivolamento di neve, scoperta da una webcam il 24.03.2019.

Le buone condizioni della settimana passata potevano essere sfruttate per scegliere salite e discese più ripide. La neve fresca fredda è caduta su una superficie stabile e irregolare.

Canalone sul versante nord nelle Alpi dello Stubai, usato per la salita fino a 3000 m e per la discesa (Foto: 23.03.2019).

Uomo e animale sono stati premiati per aver sfruttato subito la neve fresca, come sulla foto nel Sellrain (Foto: 26.03.2019).

Visto che i problemi di sui sopra sono su piccola scala, la mappa del valanghe.report, da ormai più di una settimana, luccica in giallo e verde, e niente può ostacolare un bellissimo weekend per le gite sci-escursionistiche. Importante per la pinificazione delle gite sono sempre di più le condizioni primaverili, mentre  problemi dell'inverno si ritirano a quote alte.

Situazione nivologica 

Grazie alla nevicata di inizio settimana, la somma della neve fresca delle 72 ore è positiva nella parte settentrionale del Tirolo. (fino a +30 cm nelle Alpi della Lechtal e nei Monti del Karwendel), mentre il bilancio in direzione della cresta principale delle Alpi è ancora una volta negativo.

Distribuzione della neve dell'ultima precipitazione. A differenza di quanto scritto nell'ultimo blog, la quantità di neve fresca caduta era maggiore di quella sciolta.
 
Nelle valli, la primavera è definitivamente arrivata, e gli sci dovranno essere portati sulla schiena quando si parte dal basso per la gita. Non si deve però dimenticare che in quota è sempre inverno e le quantità di neve sono ancora considerevoli.
Altezza del manto nevoso in veloce aumento verso l'alto, ad esempio al confine della città di Innsbruck e la Nordkette, dimostrano la suddivisione tra il mondo estivo e quello invernale.

Caratteristico per l'inverno è la differenza tra nord e sud: nell'Ausserfern abbiamo un'altezza del manto nevoso ben al di sopra della media pluriennale, mentre nel Tirolo dell'Est le riserve del febbraio sono già esaurite.
 
Umidificazione

I modelli di calcolo mostrano già un'immagine molto uniforme della temperatura della neve. Può servire però solo da indicazione, perchè il calcolo è correlato alla temperatura dell'aria.

La temperatura media del manto nevoso modellata da SNOWGRID raggiunge su vasta scala il punto di congelamento.

L'umidificazione progredisce per sua natura in modo non uniforme, in dipendenza dall'altitudine e dall'esposizione. Nelle esposizioni soleggiate, il manto nevoso può essere in isotermia fino a alte quote, soprattutto nei pendii ripidi esposti da sud a ovest con un manto nevoso poco spesso. Nei versanti all'ombra e a quote più alte si trova ancora la neve polverosa e a debole coesione da metamorfismo costruttivo.

Le stazioni che rilevano la temperatura superficiale del manto nevoso indicano quando la neve inizia ad essere bagnata. Si tratta però di una misurazione difficile dal punto di vista tecnico e diventa soggetta a errori quando la neve si scalda in superficie.

La temperatura di superficie si è avvicinata, da nord-ovest sopra 2100 metri, sempre più a lungo al massimo di 0 gradi, cioè al punto di fusione. Il fronte freddo dal 25/03 ha raffreddato anche la superficie della neve. Ma la temperatura si sta già rialzando e al fine-settimana raggiungerà di nuovo i 0 gradi.

Di solito si parla di manto nevoso isotermico (temperatura sempre costante), quando la temperatura è costantemente a zero gradi. In tal caso, il manto nevoso non possiede più l'effetto tampone contro il freddo e si bagna completamente. L'irraggiamento notturno può raffreddare nuovamente il manto, ma solo partendo dalla superficie. Questa zona tampone (zone di temperatura negativa tra suolo e superficie), al momento rispecchia nuovamente le condizioni differenti.

Profilo 1: ovest, 1900 m, 30°, Karwendel. Il manto nevoso è isotermico e dapperttutto da leggermente umido a umido (©LWD Tirol). Profilo 2: est, 1900 m, 25°, Verwall. Il sole è stato sufficiente per la formazione di croste, ma non ancora per scaldare tutto il manto nevoso. Non esiste, però, tanto margine. (©Fun). Profilo 3: N, 2700 m, 30°, Alpi dello Stubai. Basse temperature dell'aria e della neve nei pendii all'ombra in alta montagna (© Lukas Ruetz). In rosso la temperatura della neve.

Previsioni per il fine-settimana

Secondo il servizio meteorologico ZAMG, oggi giovedì le nuvole rimaste spariranno e la notte sarà parzialmente chiara. Dopo una gelida mattina del venerdì con nebbia alta in alcune zone, durante la giornata le temperature aumentano e il sabato il tempo sarà primaverile con lo zero termico a 2700 m circa. Domenica inizierà a annuvolarsi leggermente, e il lunedì saranno possibili rovesci locali.

Le notti saranno chiare, con emissione di radiazioni termiche dalla superficie della neve che si congelerà in superficie. Quest'effetto viene contrastato dall'elevata umidità dell'aria (v. grafico sotto) e dall'inversione termica prevista per sabato. 
Dopo una fase di bassa umidità dell'aria, utile per la sublimazione diretta di neve in vapore acqueo, segue da lunedì 25/03 una fase di elevata umidità dell'aria. Promuove da un lato la fusione senza sublimazione alla superficie, dall'altro lato cede , come le nuvole, energia alla superficie nevosa e promuove anche l'effetto serra classico. Un elevata umidità dell'aria contrasta in modo efficace l'irraggiamento notturno.

In linea di massima bisogna tenere in maggiore considerazione, a quote più basse, l'andamnento diurno, anche per evitare le croste non portanti. A quote più elevate potrebbe essere isolatamente possibile il distacco di accumuli di neve ventata, fino ad assestamento avanzato.Attenzione anche ad accumuli di neve ventata nascosti da scivolamenti di neve a debole coesione. La struttura del manto nevoso è localmente molto differente, e una buona pianificazione potrà aumentare il piacere della gita.

Radiazioni a onde corte sono l'apporto massimo di energia nel manto nevoso, che potrà reagire molto velocemente, soprattutto al limite della temperatura. Lo si vede sulla foto del Monte Schwazhorn prima dell'ultima nevicata.
 (Foto: 24.03.2019).



(Il presente contributo è stato redatto dal nostro stagista Michael Reisecker.)

domenica 24 marzo 2019

Dalla tarda mattinata aumento del pericolo di valanghe di neve bagnata a debole coesione, isolatamente anche valanghe per scivolamento di neve e a lastroni

La notte tra sabato 23/03 e domenica 24/03 sarà di nuovo al chiaro di luna. Il manto nevoso si raffredderà di conseguenza. Nei pendii ripidi, soleggiati, fino in alta quota, si formerà quasi dappertutto una crosta da rigelo portante. Sotto questa crosta e fino a quota 2500 m, dov'è molto ripido, il manto nevoso è umido o bagnato quasi fino al suolo. Con il rialzo termico e l'irraggiamento solare già intenso in questa stagione, la crosta da rigelo si ammorbidisce nuovamente - nei pendii esposti ad est prima che in quelli esposti a sud o ovest. Il manto nevoso perderà stabilità e sarà più facilmente distaccabile.


Durante i giorni passati, il numero di valanghe osservate è aumentato di giorno in giorno. Inizialmente tutto era tranquillo, ma oggi, il 23/03 abbiamo osservato numerosi distacchi di valanghe. La centrale d'emergenza del Tirolo ci ha comunicato di quattro valanghe con coinvolgimento di persone, rimaste illese (Punta di Mutmal nel Gruppo Gurgler, Punta di Arnplatten e Punta del Handschuh nei Monti di Mieming e Monte Malgrube nelle Alpi dello Stubai settentrionali). La maggior parte sono valanghe di neve bagnata a debole coesione. Possono distaccarsi sia spontaneamente, se sono abbastanza bagnate, ma anche da impulsi esterni come da sciatori, caduta di rocce o cornici.


Valanga di neve a debole coesione sopra la Seegrube nella Nordkette. La caduta di una cornice ha dato l'impulso decisivo per il distacco della valanga di neve bagnata a debole coesione. Senza danni alle persone. (Foto: 23.03.2019)

Valanga di neve a debole coesione sponanea nella Valle di Paznaun (Foto: 23.03.2019)

Il distacco di valanghe per scivolamento di neve, capita solo a livello isolato. Queste valanghe sono, per la loro natura, imprevidibili.

Vista insolita: valanga per scivolamento di neve su roccia liscia; nord-est, 2400 m, nelle Alpi dello Zillertal
(Foto: 21.03.2019)
Valanghe a lastroni dovrebbero essere un'eccezione nelle condizioni attuali. Però, nei pendii molto ripidi in alta quota (dai 2500 m circa in su), si trovano localmente strati più marcati di cristalli sfaccettati sotto croste da rigelo. Con un'infiltrazione di acqua sufficiente, questo strato, solitamente incrostato o attraversato da canali di fusione, viene indebolito. Non si possono escludere distacchi di valanghe dopo mezzogiorno.

La freccia indica un possibile strato debole per valanghe a lastroni che si potrebbero distaccare quanto lo strato viene inumidito. (c) Lukas Ruetz, Stefan Herbke; profilo del 21.03.2019

Non hanno praticamente più importanza gli accumuli di neve ventata recenti, solitamente piccoli. Solo sotto le croste da vento dure, vicine alla superficie della neve, abbiamo riscontrato strati in parte deboli, angolari. Sono però di estensioni molto piccole e di solito non continuative. Questi "nidi" possono diventare solo pericolosi nei pendii estremamente ripidi, quando si rompe un blocco e porta alla caduta.


Sotto la neve polverosa si trova una crosta dura da vento, e sotto questa uno strato sottile di cristalli sfaccettati. Durante il test di stabilità, una parte del blocco è rimasta in piedi. Corrisponde alla situazione complessiva con una struttura prevalentemente favorevole nei pendii all'ombra. Nord, 2790 m; 30 gradi (Foto: 21.03.2019)

La superficie del manto nevoso è di ...

...neve polverosa (Foto: 21.03.2019)

...nei pendii soleggiati al mattino con una crosta da rigelo solitamente portante, in alcune zone anche non portante
 (Foto: 22.03.2019)

...e quando si è in ritardo, il manto nevoso diventa bagnato. Però, con una buona pianificazione della gita, nei pendii ripidi soleggiati si trova quasi dappertutto del firn! (Foto: 22.03.2019)

Altre informazioni interessanti:

La neve si sta sciogliendo...

I sensori per la temperatura dell'aria e l'unidità, sepolti dalla neve fino al 20/03, stanno nuovamente rilevando dei valori...

Soprattutto la temperatura della superficie della neve (linea grigia nella seconda casella da sopra) indica che il tempo rimanente si sta accorciando di giorno in giorno.

Prudenza sui ghiacciai. Al momento, nel Tirolo si può trovare di tutto, dal crepaccio coperto molto bene da neve ai ghiacciai ampiamente sgombri di neve. Monte Wilder Freiger nelle Alpi dello Stubai centrali (Foto: 23.03.2019)

giovedì 21 marzo 2019

In tutto il Tirolo, situazione valanghiva favorevole e tempo da sogno per gli sport invernali!

Situazione attuale

In tutto il Tirolo, il pericolo di valanghe è debole. Il sole splende, il vento è calmo - le condizioni non potrebbero essere migliori per gli appassionati di sport invernali.

Nei pendii all'ombra e nelle zone dove i raggi del sole arrivano con un angolazione più oblique, è ancora possibile trovare neve polverosa. Monte Breiter Grieskogel, Alpi dello Stubai meridionali (Foto: 20.03.2019).

L'attuale situazione valanghiva permette anche discese i pendii ripidi nelle condizioni migliori. Rußkopf, Silvretta
(Foto: 20.03.2019).
Esistono solo più poche zone pericolose:

Accumuli di neve ventata, solo isolatamente ancora facilmente distaccabili:

Gli spessi accumuli di neve ventata che si erano formati alla fine dell'ultima e all'inizio di questa settimana per la neve fresca e il vento, oramai non dovrebbero essere più fragili. Si sono legati bene con la neve vecchia, in tutte le esposizioni. Facilmente distaccabili sono, isolatamente, ancora gli accumuli freschi di neve ventata, formatisi soprattutto il mercoledì (20/03). Sono piccoli e si trovano nei pendii ripidi vicino alle creste in alta montagna. Bisogna tenerne conto soprattutto per le consequenze di una possibile caduta.

Leggero aumento del pericolo nell'arco della giornata:

La situazione del momento è determinata dall'interazione tra la temperatura dell'aria, l'irraggiamento solare e l'umidità dell'aria. A causa della massa d'aria molto secca, il manto nevoso si ammorbidisce abbastanza lentamente, nonostante le temperature miti (zero termico sopra 3000 m) e l'irraggiamento solare intenso. Ciò dipende anche dal fatto che il manto nevoso si raffredda moltissimo durante le notti al chiaro di luna, e sulla superficie della neve, umida o bagnata il giorno precedente, si crea una spessa crosta da rigelo. La crosta deve diventare molle, prima che il manto nevoso sotto di essa venga (ulteriormente) inumidito. Inoltre, la crosta da rigelo, nei pendii molto ripidi soleggiati, è portante fino a 2500 m. Chi si pianifica bene la gita riesce a godersi ottimamente il firn.


Al momento, il pericolo di valanghe umide o bagnate di neve a debole coesione è basso. Chi pratica sport invernali potrebbe eventualmente distaccarle al pomeriggio, nel terreno estremamente ripido.


Deposito di una valanga bagnata negli Alpi dello Stubai. Il firn speculare fa brillare la superficie della neve alla luce del sole (Foto: 17.03.2019).

Attenzione alle cornici:

Durante l'inverno in corso, ricco di neve, anche le cornici creano un pericolo da non sottostimare. In alcuni luoghi sono molto grandi e possono rompersi sotto carico e causare cadute. Un incidente mortale, causato dalla rottura di una cornice, è successo martedì 19/03 al Monte Hoher Seeblaskogel nella Valle di Sellrain. A causa delle temperature elevate e l'irraggiamento solare, diventano sempre più possibili anche rotture spontanee di cornici.  Come nel caso delle bocche di balena, anche qui è meglio evitare possibilmente le zone sotto le cornici per ridurre al minimo il pericolo. Inoltre, si raccomanda prudenza vicino alle creste.


Sulle creste si sono formate spesso grandi cornici (Foto: 17.03.2019).

Nel caso della rottura di una cornice, potrebbe essere pericolosa anche la zona dietro il cambio di pendenza.
(©Avalanche Canada).
Sul Monte Hoher Seeblaskogel nelle Alpi dello Stubai, martedì 19/03 è successo un incidente letale a causa della rottura di una cornice. Nella foto si vede il luogo dell'incidente vicino alla vetta (Foto: 20.03.2019).

Isolatamente, possono distaccarsi ancora valanghe per scivolamento di neve:

Molto isolatamente si possono osservare valanghe per scivolamento di neve, come qui al Monte Kitzbüheler Horn
(Foto: 20.03.2019).

Previsioni

Nei prossimi giorni, fino a domenica 24/02 inclusa, rimarrà soleggiato e caldo. Poi arriva un fronte freddo. Porterà un po' di neve fresca e temperature in ribasso. Secondo il servizio meteo ZAMG, l'alta pressione tornerà da noi. Anche le temperature si rialzeranno.
Lunedì, 25/03, sopraggiunge un fronte freddo con un po' di neve fresca in montagna (©meteoblue).


Retrospettiva

Venerdì scorso, 15/03, e sabato, 16/03, è nevicato tanto, soprattutto nel Tirolo del Nord e negli Alti Tauri. Con il riazo del limite della nevicata nella notte tra venerdì e sabato, tante valanghe si sono distaccate spontaneamente. Si trattava per lo più di valanghe a lastroni di neve. Nelle zone più basse, influenzate dalla pioggia invece, sono cadute piuttosto valanghe bagnate di neve a debole coesione. La neve appena caduta e la neve ventata si sono distaccate come valanghe a lastroni. Lo strato debole consisteva in neve polverosa a debole coesione, caduta nella notte tra mercoledì e giovedì 14/03, isolatamente anche in neve pallottolare.

Valanga a lastroni nel comprensorio sciistico di Fieberbrunn. Era caduta probabilmente in modo spontaneo a causa di pioggia penetrata nella neve con il limite della nevicata in aumento nella notte tra venerdì e sabato 16/03.
2000 m, sud-est (Foto: 16.03.2019).

Lastrone spontaneo al Monte Gleirscher Rosskogel nelle Alpi dello Stubai. 2650m, est (Foto: 16.03.2019).

Esemipo tipico di valanga a lastroni con un piede chiaramente riconoscibile che separa la zona di distacco e la traiettoria della valanga. Punta Lampsenspitze, 2400 m, est (Foto: 16.03.2019).

Un lastrone, staccatosi spontaneamente probabilmente anche durante le precipitazioni nella notte tra venerdì e sabato 16/03, oppure poco dopo. Monte Granatspitzsattel, Gruppo del Venediger. 2460 m, est (Foto: 17.03.2019).

A causa dell'inalzamento del limite della nevicata nella notte tra venerdì e sabato 16/03, il manto nevoso si è inumidito, in tanti luoghi fino a quota 2000 m. (Foto: 16.03.2019).

Il fine-settimana del 16-17/03 era molto caldo (zero termico sopra 3000 m). Neve fresca e ventata si sono legate velocemente con la neve vecchia. Il pericolo di valanghe si è ridotto altrettanto rapidamente. Dopo, il pericolo principale rappresentano gli accumuli di neve ventata di fresca formazione.

Grazie al passaggio di un fronte freddo è nevicato il lunedì, 18/03, quesi dapperttutto fino a fondovalle. Obertilliach, Tirolo dell'Est (Foto: 18.03.2019).

Il vento moderato o forte ha trasportato localmente la neve fresca, a debole coesione, e si sono creati accumuli di neve piccoli e fragili, vicino alle creste. Punta Schnapfenspitze, Silvretta (Foto: 20.03.2019).
Superficie della neve, fortemente influenzata dal vento, nella zona delle creste nell'Arlberg (Foto: 16.03.2019).

giovedì 14 marzo 2019

Tanta neve fresca e vento con forza da uragano. Situazione valanghiva pericolosa!

Situazione attuale & prossimi giorni

Una forte corrente da ovest/nord-ovest sta portando un'alternanza di fronti freddi e caldi verso le Alpi. Entro sabato 16/03 mattina, secondo il servizio meteorologico ZAMG  ci aspettano precipitazioni anche forti. In montagna cadranno tra 50 e 100 cm di neve fresca. Il vento soffierà forte o molto forte, e domani, venerdì 15/03, anche con forza da uragano.

Entro sabato mattina (16/03), cadranno tra 60 e 100 cm di neve fresca al confine con il Vorarlberg, nel resto del Tirolo del Nord e negli Alti Tauri cadranno quasi dappertutto tra 30 e 50 cm di neve fresca.

Il vento che arriva a soffiare anche con forza da uragano trasporterà grandi quantità di neve fresca .
Le condizioni della superstrada dell'Arlberg, dopo l'inizio della perturbazione il giovedì pomeriggio, hanno un aspetto invernale (Foto: 14.03.2019).

Le grandi quantità di neve fresca, in combinazione col vento forte, fanno aumentare il pericolo di valanghe. Nelle regioni con il massimo delle precipitazioni ad ovest nel Tirolo del Nord, raggiunge il grado 4 (forte). Comunque, sopra i 1800 m il pericolo valanghe è diffusamente marcato, tendente alla parte superiore di questo grado sulla scala di pericolo.

Possibili strati deboli per valanghe a lastroni si trovano, con eccezione del Tirolo dell'Est meridionale, soprattutto nella parte superiore del manto nevoso: 
  • Il tempo variabile e occasionalmente anche caldo, con l'irradiazione solare delle ultime settimane, ha comportato la formazione di numerose croste da rigelo, sotto le quali si potevano formare anche cristalli sfaccettati. Analisi del manto nevoso non hanno provato una tendenza marcata di propagazione della frattura, comunque non è possibile escludere fratture soprattutto nelle regioni con molte precipitazioni. Secondo noi, vale per una fascia altitudinale tra 2400 e 2800 m circa nel settore da nord-est a est.
  • La neve fresca fredda e a debole coesione, caduta nella notte tra mercoledì e oggi 14/03 può fungere da strato debole soprattutto sopra i 2200 m circa, nei pendii sottovento poco influenzati dal vento .
  • Inoltre, anche la neve fresca che sta cadendo può servire da strato debole per valanghe a lastroni, se questa si deposita con poca coesione durante le fasi con meno vento e poi viene coperta dalla neve ventata.

Durante il tempo variabile delle settimane passate si potevano formare numerose croste da rigelo, sotto le quali si trovano localmente cristalli sfaccettati a debole coesione (Foto: 13.03.2019).

Durante la notte tra mercoledì e giovedì 14/03 sono caduti a temperature fredde quasi dappertutto alcuni centimetri di neve. Questa neve fresca è un potenziale strato debole per valanghe a lastroni.

Perciò, neve fresca e neve ventata giacciono in alcune zone su una superficie debole di neve vecchia e possono essere distaccate in tutte le esposizioni, più spesso sopra quota 2200 m circa. Gli accumuli di neve ventata sono anche spessi.

Durante le fasi di precipitazione intense ci aspettiamo anche valanghe spontanee. A causa delle ingenti quantità di neve fresca, le valanghe possono essere anche di grandi dimensioni. L'aumento delle temperature con il passaggio del fronte caldo il venerdì 15/03, comporterà un consolidamento migliore degli strati vicini alla superficie. Ciò fa sì che la propagazione delle fratture diventerà più facile. Inoltre, aumenterà l'attività valanghiva.


Venerdì mattina 15/03, le nevicate saranno più intense. Contemporaneamente le temperature aumenteranno e il limite dell'innevamento raggiungerà quote più alte. In questa fase aspettiamo l'attività valanghiva maggiore.

L'elevarsi del limite di innevamento comporta anche più pioggia sotto i 2000 m. Dove la pioggia è più intensa, aumenta la probabilità di distacco di valanghe di neve a debole coesione bagnata dai pendii estremamente ripidi. Inoltre, a causa della pioggia penetrata nella neve, ma anche per il sovraccarico di neve fresca, l'attività di valanghe per scivolamento aumenterà. Ciò vale soprattutto per i pendii ripidi erbosi sotto i 2600 m, e in particolare sotto 2200 m.


Nel Tirolo dell'Est esiste, con riguardo alle precipitazioni future, un forte gradiente da nord a sud. Negli Alti Tauri nevica abbondantemente, fino a 70 cm. Verso sud, la quantità di neve fresca diminuisce e a sud della Drava cadono solo più pochi centimetri. Di conseguenza, il pericolo valanghe in questa regione cambia di poco. Rimane moderato nelle Alpi di Defereggen, nel Gruppo Schober e nelle Dolomiti di Lienz sopra 1800 m. Esiste il pericolo di accumuli di neve ventata, solitamente piccoli, soprattutto nei pendii molto ripidi all'ombra e vicino alle creste.

Dopo la fine delle precipitazioni, di prima mattina del sabato 16/03, la situazione meteo migliora velocemente. Il fine-settimana promette, secondo il servizio meteo ZAMG, tanto sole e temperature molto elevate. Lo zero termico sale a 3000 m. La tanta neve fresca diventerà velocemente umida, soprattutto a quote medie e nei pendii al sole. Bisogna aspettarsi tante valanghe umide e bagnate dai pendii molto ripidi. L'insolazione e il riscaldamento migliorano anche il compattamento della neve accumulata e aumentano per un breve periodo la probabilità di distacco di valanghe a lastroni. Gli accumuli di neve ventata possono essere portati a rottura soprattutto nei versanti all'ombra.

Durante il fine-settimana prossimo, è necessario muoversi con grande prudenza. La prima giornata di bel tempo dopo un periodo di nevicate intense e tempeste è notoriamente sempre la più pericolosa.


Sabato 16/03 e domenica 17/03 promettono tempo asciutto e caldo. Dal lunedì 18/03 ci raggiunge un fronte freddo con altre precipitazioni (©Meteoblue).

Retrospettiva
La settimana passata era nuovamente molto variabile. Soprattutto da lunedì 11/03 al martedì 12/03, è nevicato anche abbondantemente (vedi blog del 12/03). Durante le giornate seguenti, il tempo è migliorato in certi momenti, ma continuava a soffiare il forte vento da ovest. Di conseguenza, si sono formati, soprattutto nei pendii all'ombra, sempre nuovi accumuli di neve ventata freschi e facili da portare a rottura.

Tempo variabile con neve fresca, tanto vento e temperature alternanti. Stazione meteo Falkaunsalpe, Alpi dell'Oetztal settentrionali.

La prima irradiazione solare dopo le nevicate intense nella notte tra lunedì e martedì 12/03 ha fatto distaccare numerose valanghe di neve a debole coesione dai pendii rocciosi, estremamente ripidi esposti al sole. Nordkette (Foto: 13.03.2019).

Accumuli di neve ventata freschi erano distaccabili soprattutto nei versanti all'ombra come valanghe a lastroni di neve. Ghiacciaio dello Stubai (12.03.2019).

Durante i giorno scorsi soffiava un vento da ovest, solitamente forte. Pennacchi nel Gruppo del Grieskogel
(Foto: 12.03.2019).

La neve fresca è evidentemente ancora polverosa. Si vede dalla nuvola di neve dietro lo sciatore, ma anche dai pennacchi di neve sullo sfondo. Monte Gaiskogel, Alpi dello Stubai (Foto: 13.03.2019).