sabato 26 gennaio 2019

Regioni di previsione flessibili – perché?

Alcuni degli utenti che hanno consultato il nostro nuovo bollettino valanghe transfrontaliero valanghe.report nelle ultime settimane, si saranno già chiesti per quale motivo le regioni di previsione nell’Euregio cambiano continuamente i loro confini e dimensioni. Oggi, una regione è piccola e comprende solo un gruppo montuoso, e la prossima volta la stessa regione fa parte di una regione di previsione molto più estesa, che attraversa tutte e tre le province Tirolo, Alto Adige e Trentino.



Con questo blog post vogliamo portare chiarezza e spiegare perché le regioni di previsione cambiano di continuo e perché questo fatto è un plusvalore molto importante del nuovo bollettino valanghe dell’Euregio.

I motivi della scelta


Obiettivi dello sviluppo del bollettino valanghe dell’Euregio non erano solo il carattere transfrontaliero e plurilingue. Si voleva raggiungere anche un miglioramento rispetto ai prodotti previsionali esistenti delle tre province. La nuova previsione valanghe deve permettere la descrizione del pericolo valanghe in una determinata zona nel modo più preciso e coerente.

Nel passato sono già stati indicati gradi di pericolo valanghe diversi per le singole regioni, ma la descrizione del pericolo e della struttura del manto nevoso era però identica per tutto il Land oppure Provincia. Era una cosa da modificare con il nuovo bollettino: varie situazioni di pericolo in zone diverse dovevano essere descritte e illustrate separatamente, per potersi occupare il più precisamente e coerentemente della singola situazione. Per tener conto nel miglior modo possibile delle differenze nei diversi luoghi della situazione valanghiva, i confini devono però essere tenuti flessibili e variabili. E’ tuttavia necessario mantenere confini ragionevoli, orientati ai confini topografici quali catene montuose o vallate, oppure i confini nazionali.

Devono perciò essere regioni di previsione piuttosto piccole che permettano l’indicazione precisa del pericolo valanghe e della variabilità spaziale di quest’ultimo. Ciò per evitare per esempio l’indicazione di zone con un grado di pericolo troppo alto o – peggio - troppo basso all’interno di una regione di previsione. Inoltre, la parte di testo della previsione valanghe deve valere per tutta la regione di previsione, senza dover differenziare ancora all’interno del testo. Uno studio eseguito da Frank Techel, previsore e ricercatore valanghe al WSL, Istituto per lo studio della neve e delle valanghe SLF a Davos, nel 2018 ha dimostrato che regioni più piccole possono migliorare la qualità previsionale.

Dimensioni delle regioni di previsione dell’arco alpino. Più scuro è il colore, più estesa è la regione. (©Frank Techel, 2018)

Fino alla fine della stagione invernale 2017/2018, il Tirolo era suddiviso in 12, l’Alto Adige in 11 e il Trentino in 21 micro-regioni di previsione. Mentre il Trentino era già suddiviso in relativamente tante micro-regioni con superficie limitata, le regioni di previsione nell’Alto Adige e Tirolo erano in media tre volte più grandi.

Numero e dimensione delle micro-regioni nell’Alto Adige, Tirolo e Trentino prima e dopo la conversione al nuovo bollettino valanghe dell’Euregio all’inizio della stagione 2018/2019:


Land/Provincia
Numero
Dimensione (min-max) [km²]

Stagione 17/18
 Stagione 18/19
Stagione 17/18
Stagione 18/19
Alto Adige
11
20
650 (180- 1110)
345 (105 - 1500)
Tirolo
12
29
980 (380- 1920)
295 (115 - 1105 )
Trentino
21
21
290 (120- 540)
290 (120- 540)

Durante il processo di sviluppo del bollettino valanghe dell’Euregio, gli interessati hanno concordato una ristrutturazione delle micro-regioni di previsione nel Tirolo e in Alto Adige. Dovevano nascere micro-regioni che si distinguono dalle regioni vicine soprattutto per la quantità di precipitazioni. Tali micro-regioni, secondo un accordo dei Servizi Valanghe Europei (EAWS), non dovevano essere inferiori a una dimensione minima di 100km².

Basandosi sulle somme giornaliere di precipitazioni di vari inverni, sono state calcolate, per mezzo di un algoritmo, zone con una distribuzione delle precipitazioni simile (cosiddetti cluster), con i quali – e tenendo conto delle esperienze dei previsori – sono state create le nuove regioni. In Alto Adige sono nate 20 e nel Tirolo 29 nuove micro-regioni, che possono però venire anche aggregate, per ricreare le vecchie zone di previsione degli anni precedenti.  

Risultati dell’analisi aggregata in cluster degli inverni 2011/12 (a sinistra) e 2014/15 (a destra) per il Tirolo e l’Alto Adige, con le nuove 29 rispettivamente 20 micro-regioni.

Previsione valanghe

I previsori nell‘Euregio Tirolo-Alto Adige -Trentino, da questa stagione invernale, lavorano con un elevato numero di micro-regioni (numero = 70), che si possono aggregare flessibilmente e a seconda delle condizioni nivologiche e del pericolo valanghe in regioni di previsione più ampie. Le regioni di previsione descrivono perciò sempre zone con condizioni simili e comprendono tutte le informazioni di una previsione valanghe completa. A secondo dell’evoluzione meteorologica e la struttura del manto nevoso, le regioni di previsione vengono aggregate sempre diversamente nell’arco dell’inverno, per comunicare il pericolo valanghe sempre nel migliore dei modi. L’esperienza delle ultime settimane, che poi erano le prime settimane operative con il nuovo bollettino, ci hanno dimostrato che in tutta l’Euregio queste 70 micro-regioni vengono aggregate per formare mediamente da 6 a 9 regioni di previsione.

Conclusione

Questo nuovo modo di comunicazione permette a noi previsori la comunicazione e descrizione più precisa della situazione nivologica del momento, dei problemi tipici valanghivi esistenti e delle relative zone pericolose. Siamo convinti di poter migliorare in questo modo la qualità di previsione valanghe e speriamo che anche voi come utenti abbiate questa impressione positiva. Si tratta sicuramente di uno dei maggiori cambiamenti rispetto ai vecchi bollettini valanghe, ma siamo sicuri che tutti noi ci abitueremo man mano al nuovo outfit e ne vedremo solo più i vantaggi!

venerdì 25 gennaio 2019

Neve e vento dopo un lungo periodo di freddo portano ad un aumento del pericolo valangheLawinengefahr

Situazione attuale

In ampie parti del Tirolo, l'altezza del manto nevoso è superiore alla media stagionale.

Mappa delle altezze del manto nevoso per il Tirolo, l'Alto Adige e il Trentino (coperto). Gradiente evidente in direzione sud.

Una diminuizione continua dell'altezza del manto nevoso è correlata al consolidamento del manto di neve vecchia. Fa freddo con poco vento. Anche la temperatura della superficie della neve, ancora molto bassa, è - tra altri fattori - decisiva per il futuro sviluppo della situazione.

In ampie parti del Tirolo fa freddissimo...

Il freddo promuove la metamorfosi costruttiva della superficie della neve. Ciò comporta la perdita di coesione tra i cristalli della neve. Si creano soprattutto delle forme angolari e feltrate, ma anche brina di superficie. Inoltre, in alcune parti del Tirolo, sono caduti fiocchi di neve da nuvole simili a nebbia alta. In queste zone si è depositata neve polverosa molto morbida, la cosiddetta neve selvaggia.


Al momento, in ampie parti del Tirolo si trovano cristalli di neve molto freddi con poca coesione sulla superficie della neve.  (Foto: 21.01.2019)

Effetto "Nigg" nella regione dell'Arlberg vicino alle creste. (Foto: 21.01.2019)

Enormi cristalli di brina di superficie nella valle Gschnitz a monte di un ruscello. (Foto: 24.01.2019)

Retrospettiva

Le regioni ricche di neve nel Tirolo si presentavano (e si presentano ancora) come un "magico paesaggio invernale".

Glungezer nelle Alpi di Tux (Foto: 18.01.2019)

Baite sepolte dalla neve nell'Unterland (Foto: 19.01.2019)


Inoltre, nelle regioni ricche di neve del Tirolo, il pericolo di valanghe durante i giorni passati era quasi sempre debole. Numerosi appassionati di sport invernali hanno sfruttato le condizioni favorevoli per escursioni / discese da pendii molto ripidi.

Discesa dall'Hochnissl (Foto: 22.01.2019)

Moderato invece era il pericolo nelle regioni ricche di neve a quote basse o medie, a causa del problema di valanghe per scivolamento di neve. Non si sono osservate tanto spesso queste valanghe per reptazione come durante o poco dopo le nevicate intense, ma comunque rimane il pericolo di valanghe per scivolamento di neve, che possono raggiungere anche dimensioni molto grandi.


Crepe sul monte Saile. Vista sulla valle dell'Inn. (Foto: 20.01.2019)

La situazione, in confronto, più sfavorevole era quella nella parte meridionale e centrale del Tirolo dell'Est. Lì, nel settore O passando per N a E abbiamo un problema con strati deboli persistenti tra 1800 e 2500 m circa. A causa del freddo, i vecchi accumuli di neve ventata non si fanno più portare tanto facilmente a rottura, ma il pericolo non è ancora del tutto passato.


Tirolo dell'Est meridionale: poca neve e un manto nevoso facile da rendere instabile (Foto: 20.01.2019)

La settimana scorsa è stata utilizzata per fare intense analisi del manto nevoso e test di stabilità. Con l'eccezione degli strati deboli persistenti già menzionati nel Tirolo dell'Est, che si potevano trovare in modo meno pronunciato anche nelle Alpi dello Stubai centrali, i nostri test di stabilità hanno dimostrato uno sviluppo del tutto favorevole all'interno del manto di neve vecchia.


Analisi del manto nevoso insieme alla Polizia alpina nelle Alpi della Zillertal (Foto: 22.01.2019)

Analisi del manto nevoso nel Gruppo del Venediger insieme a Peter Fuetsch, uno dei nostri osservatori (Foto: 19.01.2019)

Profilo di neve nella Valle di Gschnitz posteriore del 24.01.2019: gli strati deboli vicini al suolo si sono ben legati tra di loro.

Lo sviluppo negli strati vicino alla superficie, invece, deve essere valutato ben diversamente, come è già stato spiegato nel paragrafo "Situazione attuale". Nel settore sud, ripido, abbiamo osservato anche, negli strati vicini alla superficie, in una fascia di altitudine tra 2200 e 2499 m e sotto una sottile crosta da rigelo, un aumentato metamorfismo costruttivo (situazione tipo 4: freddo su caldo).


Previsione

Il tempo diventerà più burrascoso. Già domani, 25/01, la forza del vento aumenterà notevolmente, soprattutto nel sud. Da sabato, 26/01/2019, nevicherà in ampie parti del Tirolo.

Si prevedono nevicate e vento nei prossimi giorni.


Sembra che tra poco affronteremo la situazione tipo 5 "Neve dopo un lungo periodo di freddo". Si tratta di una situazione tipo pericolosa: neve ventata viene depositata su una superficie estesa di neve con poca coesione, fredda.

In ampie parti del Tirolo si trovano aree estese di neve di debole coesione e fredda sulla superficie della neve

La suddetta neve ventata è facile da portare a rottura con un sovraccarico. Sono probabili, nelle regioni nelle quali nevica di più, tante valanghe spontanee (di solito di dimensioni piccole e medie).
Il pericolo valanghe sarà valutato almeno marcato (grado 3), nelle aree ricche di neve, e ogni tanto anche forte (grado 4). Il pericolo forte sarà valido solo per gli appassionati di sport invernali e si riferirà ai numerosi punti pericolosi e il probabile distacco di valanghe da sciatori fuori pista.

Consigliamo di evitare assolutamente gli accumuli di neve ventata freschi. Lo sci-escursionismo e il fuori-pista richiedono nuovamente fondate nozioni nivologiche e comunque, cautela. La situazione è migliore nel terreno fuori pista continuamente percorso, perche lì non esiste più la superficie della neve di debole coesione e uniforme.

lunedì 21 gennaio 2019

In alcune zone meridionali del Tirolo del Nord problema con strati deboli persistenti. Incidente mortale da valanga Laserztörl nelle Dolomiti di Lienz

In ampie parti del Tirolo la struttura del manto nevoso, dopo le alte quantità di neve fresca cadute, è favorevole. Nella regione "Alpi dello Stubai centrale" nel Tirolo del Nord e nelle regioni del Tirolo dell'Est a sud del Gruppo del Venediger, peró, esistono strati deboli persistenti - più si va a sud, più marcato è questo problema.


Questo fatto viene comprovato dalle ampie analisi del manto nevoso eseguite negli ultimi giorni, ma anche da eventi valanghivi con coinvolgimento di persone e cadute spontanee di valanghe.

Gli strati deboli persistenti nelle suddette regioni si sono creati per la relativamente poca neve rispetto al resto del Tirolo. Spesso si trovano, negli strati vicino al suolo (sotto una crosta di rigelo), cristalli sfaccettati a debole coesione, ogni tanto anche brina di profondità. Sopra questa base si è creato, durante le nevicate passate e spesso influenzato dal vento, il "lastrone" delle valanghe a lastroni.


La crosta di rigelo invece si è formata sotto l'influenza di calore e radiazioni (durante la lunga fase con poche precipitazioni), ma anche sotto l'influenza della pioggia caduta a Natale. Sotto la crosta si sono creati (anche durante l'irraggiamento notturno) cristalli sfaccettati e ogni tanto brina di profondità. La crosta da rigelo favorisce una propagazione della frattura, dopo la rottura dello strato fragile, su una superficie più ampia.

In primo piano si vede un profilo della neve nella metà superiore del pacco di neve fresca caduta, sotto si trovano alcuni strati con pochissima coesione, depositati tra croste da rigelo. Test di stabilità hanno dimostrato che sono facilissimi da portare a rottura. In secondo piano si sono staccate valanghe spontanee, causate dal sovraccarico degli accumuli di neve ventata di recente formazione. Defereggen nel Tirolo dell'Est (Foto: 19.01.2019)

Il problema creato da strati deboli persistenti è limitato alle fasce di quota da 1600 m circa fino ad almeno 2400 m. È più marcato nel settore OSO passando per N fino a ESE, e nel settore sud meno ripido. Attenzione anche nella zona del limite del bosco con vegetazione rada.


Come conseguenza del suddetto problema, ieri 19/01/2019, si è distaccata una valanga a lastroni sotto il monte Laserztörl nelle Dolomiti di Lienz. Una persona che stava salendo nel terreno con un'inclinazione di poco più di 35 gradi, è stata trascinata ed é morta per l'incidente. Una seconda persona poteva cercare protezione dietro una roccia ed è rimasta illesa.


Incidente da valanga Laserztörl. Le persone stavano salendo nella parte destra della valanga. Forte propagazione della frattura a causa di una crosta da rigelo sopra uno strato debole con cristalli sfaccettati. (Foto: 20.01.2019)

Oggi, 20.01.2019, abbiamo effettuato delle analisi insieme alla Polizia Alpina e con l´aiuto dell'elicottero regionale. Il pendio ha un'esposizione tra NE e SE e quasi sempre un inclinazione tra 35 e 40 gradi. Lo spessore della frattura varia tra 30 cm e localmente (vicino alla cresta) 100 cm. La lunghezza della valanga si stima di appena 300 m.


Un membro della Polizia Alpina sotto il Laserztörl nel terreno vicino alla cresta, estremamente ripido. A causa dell'influenza del vento, in questa zona lo spessore della frattura è massimo.  (Foto: 20.01.2019)

Vista dal luogo di seppellimento in direzione Laserztörl (Foto: 20.01.2019)

L'elicottero regionale in arrivo. Si vede la traccia di salita e la parte terminale del deposito della valanga. (Foto: 20.01.2019)

venerdì 18 gennaio 2019

Allentamento delle condizioni nel Tirolo del Nord. Problema di strato fragile persistente soprattutto nel Tirolo centrale e orientale. Attenzione alla neve ventata fresca.

Situazione attuale

Il pericolo valanghe si è costantemente ridotto negli ultimi giorni. Nelle regioni con il massimo di precipitazioni, il manto nevoso si è assestato, la neve fresca e quella ventata sono solitamente ben legate tra di loro e con la neve vecchia.

Enorme assestamento del manto nevoso dalla fine delle precipitazioni, martedì 15/01. Il grafico visualizza l'assestamento tramite un modello.

Anche alla stazione automatica Sonnbergalm a Solda si può osservare il marcato assestamento del manto nevoso.

Il pericolo principale in ampie parti del Tirolo del Nord e nel Tirolo dell'Est settentrionale sono accumuli di neve ventata, solitamente piccoli ma facili da portare a rottura. Si trovano su versanti in tutte le esposizioni e soprattutto vicino alle creste. I punti pericolosi aumentano gradualmente di dimensione e numero con l'altitudine. Gli accumuli di neve ventata un po´ più vecchi, formatisi durante la tempesta di neve passata (dal 13 al 15/01), e depositati anche su neve selvaggia (del 12/01), facilissima da portare a rottura, dovrebbero staccarsi solo in rarissimi casi in forma di  valanga. Potrebbe capitare solo più nelle zone all'ombra e con poco vento, e soprattutto a quote molto alte.

Più delicata invece è la situazione nel Tirolo dell'Est centrale, a nord della Drava e a sud della cresta prinicipale delle Alpi. Prima delle nevicate all'inizio di questa settimana, il manto nevoso era poco spesso. I vari fronti dall'inizio dell'anno hanno portato solo poca neve in queste regioni. In parte, pioveva fino sopra il limite del bosco. Il metamorfismo costruttivo ha creato una base di neve vecchia debole, con una sequenza di croste da rigelo e cristalli angolari a debole coesione. I circa 30 cm di neve fresca (in quota anche di più) dell'inizio di questa settimana, sono stati depositati su questo strato di neve vecchia e adesso creano il "lastrone" sopra gli strati fragili sottostanti. La neve vecchia fragile, si rompe già con un debole sovraccarico. Le valanghe possono essere anche di grandi dimensioni. Ci sono stati indicati anche distacchi a distanza e questi sono ancora sempre possibili. I punti pericolosi si trovano in tutte le esposizioni sopra i 1600 m circa. Bisogna fare attenzione anche nelle Dolonmiti di Lienz, dove c´é con un po´ di neve fresca e vento forte. Qui, accumuli di neve possono già essere pericolosi.


Valanga a lastroni provocata da sciatori al Gaishörndl a Innervillgraten. La frattura si trova nella neve vecchia fragile. (Foto: 15.01.2019)

Fino alla fine della settimana scorsa, il manto nevoso alla stazione automatica Mosesgipfel a Innervillgraten era poco spesso. Così potevano crearsi sempre di nuovo grandi gradienti di temperatura all'interno del manto nevoso, promuovendo la formazione di strati fragili angolari.

Simile, ma meno acuto, è il problema degli strati fragili persistenti nelle Alpi dello Stubai centrale e nelle Alpi Passirie. Anche lì, il manto nevoso é stato piuttosto sottile per un lungo periodo di questo inverno. Per questo motivo, più in basso nel manto si trovano strati deboli con struttura angolare vicino a croste da rigelo che possono essere portati a rottura. Una rottura è solitamente possibile solo con un sovraccarico alto, a causa della spessa copertura con neve. Le zone povere di neve sono però particolarmente sfavorevoli: la probabilità di strati fragili in queste zone è più elevata  e sono meno coperti di neve. Una rottura in questi punti è più probabile (hotspot).

Profilo di neve dell'Unterrainsalm a Obernberg del 14.01.2019; ovest, 1555m, 32°. In alcuni punti è semplice rendere instabili gli strati fragili nella neve vecchia. (© Esther Baum)
 
Retrospettiva

Una forte corrente da nordovest ha portato nuovamente fronti con precipitazioni intense tra sabato 12/01 e martedì 15/01 dall'Atlantico alle Alpi. È nevicato fortemente in tutto il Tirolo, accompagnato da vento forte o tempestoso. Perfino nelle Dolomiti sono caduti fino a 20 cm di neve fresca. Le quantità di neve fresca massime sono state misurate nella Seegrube sopra Innsbruck: da sabato 13/01 mattina fino a martedì 15/01 mattina, sono caduti 215 cm circa di neve.


Nelle Alpi dell'Allgau e le Alpi della valle del Lech, nei Monti del Karwendel, ai Monti del Kaiser, le Alpi di Kitzbühel e negli Alti Tauri sono cadute le maggiori quantità di neve.

Le precipitazioni erano accompagnate da vento tra forte e tempestoso da nordovest.

Le quantità di neve cadute dall'inizio dell'anno finora, sono da considerare di rilevanza storica. Al portale meridionale della galleria Felbertauern non è mai stato registrato un manto nevoso così spesso, dall'inizio delle registrazioni delle misurazioni nel 1990.
 
Il lunedì 14/01 si aspettavano numerose valanghe di dimensioni grandi  o molto grandi, e isolatamente anche estremamente grandi, a causa delle grandi quantità di neve, l'elevata intensità delle precipitazioni e del vento continuamente forte. Per questo motivo è stato emesso il grado di pericolo valanghe più elevato (5, molto grande) nell'ovest del Tirolo del Nord, nelle Alpi della Zillertal, il Gruppo del Venediger e nei Monti del Karwendel (vedi blog).


Il feedback di tante persone, ma anche i risultati di voli di perlustrazione il martedì 15/01 e mercoledì 16/01, hanno confermato l'elevata attività valanghiva. Si sono distaccate tante valanghe a lastroni spontanee, grandi e molto grandi, soprattutto nei Monti del Karwendel, nei Monti di Mieming, nelle valli Pitztal e Patznauntal. Anche nella valle Gschnitztal e nel Tirolo dell'Est settentrionale, valanghe sono arrivate fino al fondovalle. Alcune hanno recato danni a boschi, linee elettriche e edifici. Non ci sono stati danni a persone. Un tema importante durante quest'inverno così ricco di neve sono le valanghe per scivolamento di neve. La facilitá al distacco di questo tipo di valanghe è stato favorito dall'influenza della pioggia fino a 1500 m. Sono stati spostati continuamente tracciati di strada e anche toccato edifici.

Solo grazie all'impegno senza sosta di tantissime persone al servizio della sicurezza é stato possibile gestire con successo la straordinaria situazione meteorologica.

Elevata attività valanghiva di scivolamento di neve in ampie parti del Tirolo, qui ad esempio nella Wildschönau. (Foto: 14.01.2019)

Distacco spontaneo di una valanga per scivolamento di neve a  Navis. Le valanghe per schivolamento di neve non si possono distaccare artificialmente e mettono, per questo motivo, i responsabili della sicurezza si trovano spesso ad affrontare  problemi di difficile soluzione. (Foto: 14.01.2019)

Una valanga a Aurach presso Kitzbühel ha trascinato una parte di bosco. Anche in questo caso era una valanga per scivolamento di neve. (Foto: 15.01.2019)

Valanghe per scivolamento di neve e zona di distacco di una valanga a lastroni nell'Außerfern (Foto: 16.01.2019)

Valanghe per scivolamento di neve già coperte di neve vicino a Leermoos nei Monti dell'Ammergau. (Foto: 15.01.2019)

Deposito di una grande valanga a lastroni sotto il monte Kleinen Zunig alla strada Felbertauern tra Huben e Matrei. (Foto: 16.01.2019)

Baita sull'alpeggio nella valle Nilltal presso Virgen nel Tirolo dell'Est, parzialmente distrutta da una valanga a lastroni. Sullo sfondo si vede anche la stazione di funivia distrutta del rifugio Bonn-Matreier (Foto: 16.01.2019)

Grande valanga spontanea a lastroni al monte Bschlaber Kreuzspitze nelle Alpi della Lechtal. (Foto: 15.01.2019)
Evento valanghivo a Piösmes nella valle Pitztal (Foto: 16.01.2019) 

Zona di distacco di una valanga a lastroni dopo un distacco artificiale sopra la strada del ghiacciaio che porta al comprensorio del ghiacciaio dello Stubai (Foto: 2016.01.2019)

Zona di distacco di una grande valanga a lastroni spontanea al monte Hochwanner nei Monti di Mieming. Tante valanghe per reptazione si distaccano vicino alle creste e in terreno molto ripido. (Foto: 16.01.2019)

Ponti di neve supportano le masse di neve e impediscono il distacco di valanghe. Valle di Paznaun (Foto: 16.01.2019)

Pioggia a quote basse ha contrassegnato la superficie della neve. (Foto: 16.01.2019)

Previsione

Nella notte tra giovedì e venerdì 18 gennaio, arriva un fronte freddo da sudovest. Questo fronte porta poca neve e un forte ribasso delle temperature. Maggiore quantitá di neve cade negli Alti Tauri e nelle Alpi della Zillertal.

Nella notte tra giovedí e venerdì 18/01, in tutto il Tirolo cadranno scarse precipitazioni

Il tempo nei prossimi giorni sarà un mix di sole e nuvole con un vento che soffia da debole a moderato. I nuovi accumuli di neve che si formeranno con il vento entro domani, 18/01, sono inizialmente anora molto facili da portare a rottura (osservazioni ricevute tra l'altro dalle Alpi dello Stubai centrale).

L'attenzione maggiore è richiesta nelle regioni con il problema marcato di strati fragili persistenti (Tirolo dell'Est centrale, Dolomiti di Lienz, anche alcune zone nelle Alpi dello Stubai centrale e nelle Alpi Passirie). Raccomandiamo di scegliere i percorsi con cautela, di lasciare distanze di scarico tra le persone in salita e discesa e di evitare pendii di grandi dimensioni e in generale delle zone povere di neve! Soprattutto nel Tirolo dell'Est esiste ancora il pericolo elevato di distacchi a distanza!