venerdì 27 marzo 2020

Situazione valanghiva ancora favorevole

Situazione valanghiva diffusamente favorevole

La carta dei gradi del pericolo del bollettino valanghe EUREGIO indica per venerdì, 27/03, generalmente un debole pericolo di valanghe. La situazione valanghiva della settimana scorsa era simile, e così rimarrà, secondo le previsioni dell'Istituto meteorologico ZAMG, anche per i prossimi giorni. Con poca neve fresca che cadrà da sabato 28/03 sera, il pericolo maggiore saranno probabilmente la neve ventata fresca su spazi di picco9le dimensioni in quote più alte e isolate valanghe per scivolamento di neve.


Carta dei gradi del pericolo valanghe dell'EUREGIO per il 27/03/2020

Retrospettiva della settimana passata

Sono ancora limitate le informazioni dal campo a nostra disposizione, a causa della Disposizione del Presidente della Regione del 20 marzo 2020 di cui al § 2 Z 2 della Legge sugli interventi per il COVID-19. Perciò, la nostra valutazione della situazione è basata in primo luogo sulla struttura del manto nevoso prima delle limitazioni alla circolazione, sui dati delle nostre stazioni meteo automatiche, le osservazioni dalle vallate, l'analisi dei modelli e la riflessione sui processi, con riferimento alle condizioni meteorologiche del momento.


Poche precipitazioni, freddo e vento

Il tempo della settimana scorsa si può descrivere grossolanamente con le parole di cui sopra. Prima che le temperature hanno iniziato ad abbassarsi, a partire da sabato 21/03, in alcune parti del Tirolo si potevano già osservare, la sera del 20/03, i primi temporali dell'anno (talvolta impressionanti).


La formazioni di cumuli, per lo più nel nord des Land, ha causato temporali, talvolta anche molto forti, con precipitazioni per un breve tempo abbondanti, lampi e tuoni

Durante le ore serali e la notte tra il 20 e il 21/03/2020 sono state registrate le quantità relativamente più elevate di precipitazioni della settimana. Poche precipitazioni sono cadute poi la domenica (22/03), e nell'estremo meridione del Land il giovedì 26 marzo 2020.

Le escursioni del grafico superiore indicano le precipitazioni della settimana scorsa. Il grafico inferiore indica la temperatura dell'aria e il punto di rugiada. La distanza tra la temperatura dell'aria (rosso) e punto di rugiada (azzurro) è un indicatore per nuvole o sole. (Se le due curve sono vicine, è annuvolato. Se le due curve sono lontane, è soleggiato).

La stazione automatica Eselrücken è direttamente a nord della stazione Prägraten illustrata qui sopra. Si riconosce l'aumento del l'altezza del manto nevoso in quota. Caratteristico è anche il vento forte, talvolta tempestoso, e straordinaria la massa d'aria estrememente secca, penetrata tra il 22/03 e il 23/03.
La situazione del Tirolo del Nord era molto simile a quella nel Tirolo dell'Est. Tutt'altro che normale invece è il punto di rugiada: vicino ai -60°C, un indizio per l'aria estremamente secca

Fino a 10 cm di neve fresca nel Tirolo dell'Est il 26 marzo, come qui presso il rifugio Lucknerhaus

Massa d'aria in parte estrememente secca

L'aria secca sopra menzionata è un fattore molto importante, soprattutto durante la primavera (incipiente) per la valutazione del pericolo. Difatti, il manto nevoso è rimasto duro durante tutto il giorno del 23 marzo, nonostante l'irraggiamento solare intenso, e semai, si è formato un po' di firn solo nei pendii estrememente ripidi esposti a sud. La neve non si è sciolta, ma sublimava (passaggio da solido in gassoso). Durante situazioni del genere viene sottratta molta energia al manto nevoso. Ciò rallenta o impedisce perfino il processo di fusione. Si aggiungevano le basse temperature che hanno impedito definitamente quasi completamente la fusione.


Durante le giornate fredde e notti al chiaro di luna, l'acqua é gelata e talvolta non si è sciolta neache durante la giornata.
 Valle di Oetz. (Foto: 25.03.2020)

Penitenti

Accanto all'effetto positivo, cioè che l'aria secca rallenta il processo di inumidamento del manto nevoso, era possibile osservare un'altro fenomeno interessante. Dalla sublimazione sopra indicata della neve si sono formati i "penitenti", pinnacoli di neve sul manto nevoso. Questa formazione si realizza spesso e su grandi spazi per esempio nelle Ande in Sudamerica.


Penitenti a St. Sigmund nella valle del Sellrain (Foto: 24.03.2020)

Fortografia dettagliata dei pinnacoli di neve della fotografia di cui sopra (Foto: 24.03.2020)

Neve ventata su spazi limitati in alta quota

In montagna esistevano solo poche zone pericolose durante la settimana passata. In alta quota e in alta montagna si è formata un pò di neve ventata, irrilevante grazie alla situazione reale.


Nel cielo si vede la neve che viene trasportata dal vento. Vista dal monte Adlersruhe in direzione Großglockner
 (Foto: 22.03.2020)

Isolate valanghe per scivolamento di neve

Più probabilmente importante è un basso e molto isolato potenziale di pericolo creato da valanghe per scivolamento di neve.


Valanga per scivolamento di neve nel gruppo del Gurgler. Nella parte superiore a sinistra della foto si vede una crepa con manto nevoso sollevato - si preannuncia un possibile ulteriore scivolamento. (Foto: 22.03.2020) 

Previsioni

Come già accennato sopra: sarà simile alla settimana scorsa. Possibili (piccole) zone problematiche si formeranno a causa della neve ventata fresca in alta quota, nonchè alcune valanghe per scivolamento di neve. Queste ultime possono, molto isolatamente, essere importanti per sezioni di strade particolarmente esposte.


(Aggiunta del 27/03: dopo le nevicate previste per i prossimi giorni, si aspettano più valanghe di neve a debole coesione, solitamente piccole, dal terreno estrememente ripido a causa dell'influenza dell'irraggiamento e della temperatura.)

venerdì 20 marzo 2020

Il blog continuerà ad essere pubblicato regolarmente....

... per poter valutare meglio i pericoli per le infrastrutture e gli insediamenti per la protezione degli abitanti. Al momento, non intraprendete escursioni con gli sci o alpinistiche! (v. FAQ sul regolamento di quarantena) Ogni incidente è un peso che grava inutilmente sul sistema di salvataggio e sanitario.


Per ora, ancora condizioni primaverili

La settimana scorsa era spesso all'insegna delle condizioni primaverili classiche con un leggero andamento diurno del pericolo di valanghe. Nelle mattinate, il pericolo di valanghe era per lo più debole, al pomeriggio moderato.

Brevi annuvolamenti solo il 13 e 14 marzo (localmente anche il 18/03 durante la notte). Altrimenti sole splendente e massa d'aria abbastanza asciutta. Al momento, è caratteristico anche l'andamento diurno della temperatura della superficie della neve.

Miglioramento del tempo il venerdì pomeriggio (13/03). Alpi dello Stubai settentrionale

Notti al chiaro di luna e aria asciutta stabilizzano il manto nevoso, diventato molle (in superficie) durante la giornata precedente

L'attività valanghiva era limitata. Il pericolo principale erano isolate valanghe per scivolamento di neve nei pendii erbosi ripidi.

Per mezzo di foto-webcam.eu si vedono valanghe per scivolamento di neve

Valanga per scivolamento di neve e crepa (bocca di balena) nelle Alpi dello Stubai settentrionali (Foto: 15.03.2020)

Ancora: attenzione alla rottura di cornici...

...come qui, presso Boden nell'Ausserfern (Foto: 18.03.2020)

Molto importante: ulteriore inumidamento o infradiciatura del manto nevoso

Per ora, possiamo basarci solo su alcuni profili stratigrafici per la valutazione del pericolo di valanghe. Anche la temperatura della neve ha un ruolo decisivo.

Manto nevoso isotermico sul lato sudest a 2020 m, inclinazione 26 gradi, il 14/03/2020 nelle Alpi dello Stubai settentrionale

Riserva di temperatura lato nordest a 2540 m, inclinazione 36 gradi, nel Gruppo del Gurgler il 15/03/2020

Spesso si trova anche una sequenza caratteristica di croste da rigelo nei pendii soleggiati. In questi casi, si vedono spesso canali di fusione (gelati) all'interno del manto nevoso.
Lavoriamo, in parallelo, anche con il programma di simulazione del manto nevoso SNOWPACK. Serve per valutare meglio l'inumidamento o la perdità di stabilità del manto nevoso.

Il grafico indica il modello di penetrazione di acqua in un pendio fittizio con una pendenza di 38 gradi, vicino alla stazione meteorologica Nachtweide nel comprendorio sciistico di Ischgl, durante la stagione in corso. Abbinando il modello del manto nevoso e i valori rilevati dalla stazione automatica, è possibile calcolare quant'acqua sta penetrando il manto nevoso e in quale profondità. Spesso, il primo inumidamento profondo è legato ad un'attività più elevata di valanghe di neve bagnata e valanghe per scivolamento di neve. Però, a quote sotto i 2200 m e nei pendii soleggiati sotto i 2800 m, il manto nevoso è spesso stato influenzato durante la stagione da pioggia o calore, e perciò la penetrazione più profonda di acqua negli ultimi giorni ha poco influenzato la stabilità del manto nevoso. La situazione è diversa nei pendii all'ombra e a quote più alte. Lì, ci aspettiamo che il primo inumidamento degli strati profondi con struttura angolare, comporti ad un'attività elevata di valanghe a lastroni di neve bagnata. Ci vorrà però ancora un certo lasso di tempo.

Il grafico dell'andamento indica la stabilità del manto nevoso bagnato, calcolato con il modello SNOWPACK. I segni rossi indicano un manto nevoso instabile e bagnato. I segni azzurri indicano la profondità del ricongelamento durante la notte e sono indicatore dello spessore della crosta di rigelo.

Riassumento: attualmente non ci aspettiamo ancora un ciclo marcato di valanghe di neve bagnata, anche grazie all'inumidamento del manto nevoso, già avvenuto più volte durante l'inverno in corso.


A partire dal 21/03, un fronte freddo porta un raffreddamento e sospende per ora le condizioni primaverili.

Il sabato 21/03, un debole fronte freddo porterà un po´ di neve. Di seguito, le temperature rimarranno più basse. Si risolve, per ora, il problema delle valanghe di neve bagnata. Come è normale in questo periodo dell'anno, bisogna fare attenzione a valanghe di neve a debole coesione, soprattutto nelle zone con neve fresca e successiva influenza da irraggiamento (diffuso). Inoltre, possono distaccarsi ancora (isolatamente) valanghe per scivolamento di neve.

venerdì 13 marzo 2020

Sempre più condizioni primaverili!

Dopo un breve periodo di situazione delicata per gli appassionati di sport invernali, ora le condizioni sono per lo più favorevoli

La settimana scorsa era sia all'insegna di neve polverosa da sogno e condizioni favorevoli, sia di una situazione püer un breve periodo delicata per gli appassionati di sport invernali. Quest'ultima è manifestata quando, tra martedì 10 e mercoledì 11/03, sul Tirolo è passato un fronte caldo, che ha causato numerosi distacchi spontanei di valanghe. Anche nella mattinata dell'11/03 si potevano ancora osservare valanghe spontanee, quando l'irraggiamento (diffuso) ha ancora indebolito il manto nevoso. Con il successivo arrivo di una corrente di masse d'aria asciutte e un cielo al chiaro di luna tra mercoledì 11 e giovedì 12/03, la situazione è decisamente migliorata. Il giovedì era caratterizzato da condizioni primaverili tipiche con un andamento diurno del pericolo di valanghe.


Evidente: 08/03 soleggiato, fronte caldo il 10/03, inizialmente aumento dell'altezza della neve, poi forte assestamento con pioggia e sole; il manto nevoso bagnato emette radiazioni tra l'11 e 12/03. Si crea una crosta da rigelo, parzialmente portante. Successivamente, la superficie del manto nevoso si rammolisce nuovamente.

Seguono, fino al 14/03, due fronti freddi deboli. Per quanto riguarda le valanghe, bisogna far attenzione soprattutto a possibili valanghe per scivolamento di neve nei pendii erbosi ripidi e alle valanghe di neve a debole coesione. Isolatamente permangono ancora accumuli di neve ventata di recente formazione che potrebbero essere fragili, soprattutto all'ombra e al di sopra dei 2800 m circa. Inoltre, durante i fronti di cui sopra, si formano nuovi accumuli di neve fresca ventata. Bisogna fare un po´ di attenzione in alta montagna, vicino alle creste, nelle regioni occidentali del Tirolo del Nord (con relativamente più precipitazioni).


Impressioni della settimana passata

Giornata da sogno con frequenza di sci-alpinisti molto elevata in tutto il Tirolo - domenica, 8 marzo 2020.
Valle del Defereggen

Neve polverosa nel Tirolo dell'Est e del Nord. Discesa dal monte Kleiner Kaserer nelle Alpi di Tux (Foto: 08.03.2020)


Spesso gli sportivi si sono inoltrati nel terreno molto ripido. Monte Rosskogel, Alpi dello Stubai (Foto: 08.03.2020)

Neve selvaggia bellissima nelle Alpi di Tux. Era possibile osservare un fenomeno tipico per questa stagione: la neve ha formato zoccoli sotto le pelli di foca, mentre la superficie della neve era ancora asciutta. Capita solo, se la neve è a debolissima coesione, l'aria molto secca e le radiazioni già intense. Di conseguenza, a causa delle differenze di temperatura molto elevate negli strati vicini alla superficie, talvolta si può formare uno strato fragile "radiation recrystallisation". Però, il presupposto per un tale fenomeno non c'era, a causa dell'ulteriore sviluppo della situazione meteorologica.


Il numero di eventi valanghivi era ridotto, nonostante i numerosi appassionati di sport invernali in giro nel terreno fuori pista. Le valanghe erano quasi tutte piccole. Talvolta c'era il rischio di essere trascinato. Ció è capitato ad un arrampicatore, rimasto ferito, nei Monti del Kaiser.


Valanga Mädelegabel nell'Ausserfern. (Lo strato debole in questo caso era brina di superficie, formatasi poco prima)
 (Foto: 08.03.2020)
Valanga Goinger Törl (Foto: 08.03.2020) In questo caso, non è del tutto chiaro di che tipo di strato fragile si sia trattato. Forse era una st.4 (freddo su caldo?), locale e importante solo per un breve periodo, vicino alle creste e all'ombra.
Vicino alla valanga di cui sopra presso il Kleiner Törl. Valanga a lastroni di meve poco spessa, vicino alla cresta.
(Foto: 08.03.2020)

Il fronte caldo tra il 10 e l'11 marzo

Vedi anche il blog post del 10/03.

Il fronte caldo ha causato un incremento marcato del pericolo di valanghe, ed un'attività valanghiva spontanea (abbastanza) elevata, perchè inizialmente stava ancora nevicando, e poi la neve si è successivamente trasformata pioggia, fino a 2400 metri di quota circa. Così si era creato uno strato continuo fragile perfetto, sotto la forma di neve polverosa relativamente più fredda o di cristalli feltrati. Il lastrone si è poi formato con la penetrazione di calore, oppure a quote più alte con il vento.


Precipitazioni già al 09/03, poi con il fronte caldo il 10/03 - passando dalla neve alla pioggia

Precipitazioni già al 09/03, poi con il fronte caldo il 10/03 - passando dalla neve alla pioggia
Nel terreno ripido, durante le precipitazioni, si potevano provocare abbastanza velocemente fratture non tanto spesse. Conferma una fragilità elevata. (Foto: 10.03.2020)

Nella parte occidentale del Land, le precipitazioni erano più intense delle previsioni. Per questo motivo si era fatto un aggiornamento del bollettino valanghe, e il pericolo valanghe per l'11 marzo è stato indicato con Forte (grado 4) per un breve periodo. Giudicato a posteriori, il grado di pericolo Forte ("Forte per escursioni sugli sci") sarebbe stato giustificato anche per le regioni confinanti, nelle quali è nevicato anche di più. Verso est, con quantità di precipitazioni in diminuizione, le valanghe erano più piccole. In generale, quasi tutte le valanghe erano a lastroni superficiali o valanghe di neve a debole coesione - come previsto.

Valanghe nella Silvretta (Foto: 11.03.2020)

... alcune di esse hanno anche raggiunto i sentieri dei rifugi (Foto: 11.03.2020)

Valanghe nella Valle del Sellrain (Foto: 11.03.2020)

Deposito di valanga nella valle Zillertal (Foto: 11.03.2020)

Piccole valanghe di neve a debole coesione nelle Alpi di Tux (Foto: 11.03.2020)

I risultati dei distacchi artificiali erano quasi sempre (molto) buoni. Valle di Oetz (Foto: 11.03.2020)

Valanga distaccata artificialmente nella valle di Pitz (Foto: 11.03.2020)

Il Tirolo dell'Est centrale e meridionale erano poco interessati dal fronte caldo.


Era molto fortunato lo sciatore fuoripista al monte Wasserkar (valle di Oetz), trascinato e sepolto da una valanga a lastroni. Dopo dieci minuti è stato disseppellito senza aver riportato ferite. (Foto: 11.03.2020)


Veloce consolidamento con il miglioramento delle condizioni meteo

Se neve polverosa a debole coesione forma uno strato debole, abbiamo - rispetto a strati deboli persistenti - il grande vantaggio che la neve polverosa si lega velocemente con la neve ventata depositata sopra di essa. Capita più velocemente, più intenso è l'irraggiamento, oppure più elevata è la temperatura. Attualmente, abbiamo tutte e due le condizioni. Perciò, il manto nevoso si è stabilizzato molto rapidamente. Di conseguenza, il pericolo di valanghe è diminuito, ma è di nuovo aumentato oggi (12/03), nell'arco della giornata, a causa delle radiazioni e le temperature abbastanza alte. La superficie del manto nevoso viene indebolita dalla penetrazione di acqua.


Illustrazione impressionante delle zone di accumulo di acqua, grazie all'elaborazione dell'immagine di Lukas Ruetz
(Foto: 11.03.2020)

Profilo stratigrafico tipico per il momento nel terreno ripido e soleggiato. Sequenza di croste. Mano nevoso isotermico. nessuna propagazione della frattura.

Arriva la primavera - attenzione all'andamento diurno del pericolo di valanghe

Secondo le previsioni dell'Istituto meteorologico ZAMG, a questi due deboli fronti freddi seguirà da domenica, 15/03, un lungo periodo di bel tempo. Per gli appassionati di sport invernali significa partire presto la mattina, per essere premiati due volte: le condizioni nivologiche sono più favorevoli che più tardi nella giornata, e con una buona pianificazione dell'escursione, il firn sarà splendido!


Il pericolo di valanghe sarà ben valutabile. In alta quota, bisogna tener d'occhio anche le cornici, talvolta molto grandi.

martedì 10 marzo 2020

Per un breve periodo, situazione delicata per gli appassionati di sport invernali - attenzione a valanghe spontanee!

Il fronte caldo, previsto dall'Istituto meteorologico ZAMG, è arrivato oggi, il 10/03, e in ampie parti del Tirolo porta neve, e pioggia in aumento a quote basse e medie.


Precipitazioni nelle 24 h (stato: 10/03. ore 19:00). Le precipitazioni termineranno verso mezzanotte, secondo lo ZAMG.

Neve a quote più alte, pioggia in aumento a quote basse e medie per il rialzo termico. Vento da forte a tempestoso in alta montagna. "Hotspot"  sono soprattutto le regioni occidentali e settentrionali del Tirolo del Nord

Tutto ciò ha già fatto aumentare notevolmente il pericolo di valanghe, arrivato generalmente al grado  marcato nelle regioni ricche di neve fresca sopra il limite del bosco. Già stasera osserviamo un aumento dell'attività valanghiva spontanea a quote più alte. Valanghe (al momento ancora per lo più piccole) si distaccano molto facilmente già in seguito a un debole sovraccarico. Come strato fragile funge la neve fresca caduta da ieri, a coesione debolissima. Il lastrone necessario per le valanghe a lastroni si forma sulla superficie della neve, appunto per le temperature in rialzo, e domani  (11/03) si formerà per l'irraggiamento solare in aumento.


Prime, piccole valanghe durante forti nevicate e rialzo termico. Silvretta (Foto: 10.03.2020)

Il distacco di questa valanga a lastroni con uno spessore della frattura di 10 cm è stato provocato oggi (10/03) da appassionati di sport invernali. Uno spessore così basso è indice di uno strato fragile molto reattivo (polvere a debole coesione e neve feltrata). Silvretta (Foto: 10.03.2020)

Domani, 11/03, a causa dell'irraggiamento sono possibili numerose valanghe a lastroni spontanee, vicine alla superficie. Sono interessati di più i pendii soleggiati, e nelle zone coperte per più tempo da nuvole, a causa delle radiazioni diffuse, anche i pendii all'ombra. Capita di più nelle regioni con relativamente più precipitazioni. Inoltre, si potranno osservare numerose valanghe di neve a debole coesione nel terreno estremamente ripido e isolatamente valanghe per scivolamento di neve nei pendii erbosi.


In breve: chi domani (11/03) fa delle escursioni al di fuori delle zone sciistiche protette, dovrebbe avere delle buone nozioni nivologiche.


Nelle regioni meno ricche di precipitazioni, la situazione è migliore. In queste zone bisogna però tener conto dell'andamento diurno, con l'aumento del pericolo a causa del rialzo termico.

venerdì 6 marzo 2020

Per lo più, condizioni favorevoli - fare attenzione alla neve ventata recente in alta quota e alle valanghe di neve a debole coesione

Situazione valanghiva per lo più favorevole

Il pericolo valanghe nel Tirolo è moderato al di sopra i 2200 m, altrimenti debole. La maggior attenzione va data agli accumuli eolici freschi. Sono ancora fragili, soprattutto nei pendii molto ripidi all'ombra, e in generale nel terreno in alta quota, vicino alle creste. Inoltre, la neve fresca reagisce (in questa stagione) molto velocemente all'influenza dell'irraggiamento (diffuso), cioè le radiazioni solari, perciò bisogna aspettarsi più valanghe di neve a debole coesione dal terreno estremamente ripido.


Pianificando bene l'escursione, nella settimana scorsa era possibile godersi la neve polverosa in molti posti. Nell'insieme, i punti pericolosi erano limitati e ben valutabili. (Foto: 28.02.2020)

Carta dei gradi del pericolo per il 6 marzo 2020


Retrospettiva sulla situazione meteorologica

Variabile

Anche la settimana scorsa era variabile. Fronti caldi e freddi hanno spesso portato qualche precipitazione, caduta solitamente in forma di neve al di sopra dei 1000 metri.
In mezzo si è fatto vedere il sole. Il vento era spesso forte o tempestoso.

Ancora: tempo variabile, qui l'esempio della stazione meteo Axamer Lizum. Particolarmente evidenti sono i picchi brevi tra il 27/02 e il 28/02/2020.

Influenza del vento e trasporto eolico della neve sul ghiacciaio di Hintertux (Foto: 29.02.2020)

Retrospettiva sulla situazione meteorologica nel dettaglio... (von Marco Knoflach)

Sabato scorso, 29/02/2020, è finito adeguatamente il secondo febbraio più caldo nella storia dei rilevamenti. Con una corrente di foehn da ovest sono state portate ancore masse d'aria miti, prima che nella notte con domenica, 01/03/2020, un fronte freddo portasse un pò di raffreddamento. L'influenza di un ampia area di bassa pressione sull'Europa del nord e centrale ha portato, nell'arco della settimana, a tratti delle masse d'aria abbastanza umide e fredde, da tardo inverno, nell'arco alpino. Dopo un breve periodo intermedio di alta pressione, mercoledì 04/03/2020, già oggi, giovedì 05/03/2020, passa la prossima perturbazione con nevicate.

Il manto nevoso

L'altezza totale del manto nevoso in alta quota corrisponde quasi sempre ai valori stagionali normali.

Ma guardando singolarmente le altezze totali del manto, sono sotto la media in quote basse e parzialmente anche in quote medie, e in alta quota corrispondono spesso alla media.


Altezza della neve nel Kühtai. La linea scura indica l'altezza della neve attuale, che è vicina al valore medio.

Distribuzione tipica della neve nel Tirolo. Vista dai Monti di Mieming in direzione Alpi settentrionali dello Stubai
(Foto: 01.03.2020)
Durante la settimana è caduta più volte neve fresca.

In generale, la neve caduta nell'arco la settimana ha fatto bene. Questa volta, il massimo di neve fresca è caduta nel Tirolo dell'Est.




Stazione meteo Thurntaler presso Sillian nel Tirolo dell'Est meridionale. Si vede bene l'incremento di neve fresca tra il 01/03 e il 03/03/2020.

Innergeschlöß (Foto: 03.03.2020)

Zone problematiche più probabili vicino alla superficie all'interno della neve fresca

I profili stratigrafici fatti durante la settimana scorsa nel Tirolo erano quasi sempre stabili. Era solo possibile portare a rottura strati vicini alla superficie (per un breve periodo).

Fratture quando si calpesta il manto nevoso, e scivolamento della neve ventata vicino alla superficie. Gruppo dello Schober (Foto: 04.03.2020)

Vistosa era la neve pallottolare depositata, talvolta anche in grandi quantità.

Neve pallottolare nella neve fresca. Diventa uno strato fragile possibile solo, dove si è depositata con alcuni centimetri di spessore. Cresta principale delle Alpi nel Tirolo dell'Est. (Spesso, la neve pallottolare è stata osservata anche nelle Alpi di Tux) (Foto: 04.03.2020)

Caratteristico per la situazione attuale: nessuna frattura durante i test di stabilità. Deposito di neve pallottolare vicino alla superficie

Manto nevoso quasi sempre umido fino a quote medie, però stabile. Punta Jöchelspitze, Ausserfern (Foto: 01.03.2020)

Rami e pigne di larice all'interno del manto nevoso testimoniano l'influenza anche molto forte del vento. Alpi di Tux.
 (Foto: 03.03.2020)

Non ci è nota un'attivazione degli strati deboli persistenti (problema con la neve vecchia). Sarebbe immaginabile al momento solo nei pendii all'ombra, molto ripidi nella zona del limite del bosco nel Tirolo dell'Est meridionale.


Valanga spontanea a Obertilliach. Il tipo di valanga fa pensare a un problema di neve ventata vicino alla superficie. In questa regione, molto isolatamente potrebbe capitare una frattura all'interno di uno strato da metamorfismo costruttivo. Quest'ultima si è formata al di sotto della crosta da rigelo che si è creata di recente alla superficie della neve, per lo più nelle zone finora poco coperte di neve. Le valanghe che si distaccano in queste zone dovrebbero sessere piuttosto piccole fino al massimo medie. (Foto: 05.03.2020)

Cambio da superficie della neve asciutta e bagnata

Com'è di consueto in questa stagione, il manto nevoso diventa abbastanza rapidamente umido in superficie, grazie all'irraggiamento superficiale.

Dalle rocce cola l'acqua da fusione. Monti di Mieming (Foto: 01.03.2020)

Solo adatto agli escursionisti in ottima forma fisica: la neve si appiccica per la neve inumidita in superficie e sotto ancora asciutta. Valle di Tannheim (Foto: 01.03.2020)

In giro nella zona di sci-escursionismo del rifugio Pforzheimer Hütte. Il sole che si vede nel cielo crea ormai un apporto abbastanza importante di calore nel manto nevoso, promuovendo anche il consolidamento degli accumuli recenti di neve ventata. (Foto: 05.03.2020)


Eventi valanghivi della settimana scorsa

Siamo venuti a sapere solo di pochi distacchi di valanghe con coinvolgimento di persone durante la settimana scorsa. Tutte le valanghe sono state provocate da neve ventata nel terreno molto o estremamente ripido.

Valanga Wanglspitze. 2 persono sono riuscite a uscire sugli sci dalla zona di distacco superiore dalla valanga (Foto: 28.02.2020)

Primo piano della foto precedente. Wanglspitze (Foto: 28.02.2020)

Valanga Hinteres Rendl (Foto: 28.02.2020)

Caratteristici: scivolamenti. Ghiacciaio dello Stubai (Foto: 01.03.2020)
La settimana scorsa, i distacchi artificiali con esplosivi hanno avuto solitamente poco successo.

Si riconosce il cratere causato dall'esplosione. Successo scarso o modesto. (Foto: 01.03.2020)

Come saranno i prossimi giorni?

L'andamento sarà variabile anche nei prossimi giorni, e secondo l'Istituto ZAMG non si prevede un tempo da alta pressione, stabile più a lungo. Dal punto di vista attuale, sembra che almeno la domenica 8 marzo sarà asciutta.


Anche nei prossimi giorni sarà talvolta possibile godere la neve polverosa, come qui presso la cresta principale dei Monti Tauri il 01/03/2020.

Il pericolo principale sarà sempre la neve ventata fresca in alta quota, poi più spesso nel terreno molto ripido vicino alle creste. Inoltre, bisogna aspettarsi più valanghe di neve a debole coesione - come già durante i giorni scorsi.

Valanghe di neve a debole coesione dopo la caduta di neve fresca. Nordkette (Foto: 28.02.2020)
Bisogna valutare più criticamente il terreno vicino alle creste durante oppure immediatamente dopo le nevicate con vento.