venerdì 26 aprile 2019

Tempo variabile d'aprile - aumento del pericolo di valanghe e dell´attività valanghiva

Situazione attuale & previsioni

Il meteo tipico di aprile continua:

la situazione meteorologica variabile e sfavorevole per le escursioni sciistiche rimarrà invariata nei prossimi giorni. Secondo il servizio meteo ZAMG avverrà però, entro il prossimo fine settimana, un cambiamento marcato delle masse d'aria: il foehn da sud si fermerà gradualmente nell'arco del venerdì 26/04. Sopraggiunge un fronte freddo che arriverà da ovest e passerà per tutto il Tirolo. Di seguito, il vento si calmerà notevolmente e inizieranno le precipitazioni. Fino a quota 2500 m piove, e fino a sera, il limite dell'innevamento si abbassa a 1800 m circa. Successivamente, il tipico tempo variabile d´aprile sarà caratterizzerà la stuazione meteo.


Condizioni perfette fino a Pasquetta. Dal 23/04 , accumulo delle nuvole nel sud e condizioni tempestose.
Situazione di foehn marcata.

Effetti della situazione di foehn da sud sul manto nevoso: fusione forte, ma anche un aumento dell'altezza della neve a quote elevate, lungo la cresta principale delle Alpi
Il manto nevoso diventa più umido e fragile:

Apporto molto forte di calore, radiazione diffusa, masse d'aria umide - tutti gli ingredienti per rendere il manto nevoso sempre più umido. Riguarda in linea di massima tutti i versanti, ma soprattutto i pendii all'ombra. Lì, il manto nevoso si era inumidito in profondità finora solo fino a quote medie. Ora, il livello di umidificazione sta salendo a quote più elevate, nelle zone dove mancava un ciclo marcato di penetrazione d'acqua e ricongelamento, come esisteva nei pendii soleggiati e che ha reso più inerte il manto nevoso di questi pendii. La conseguenza è un'elevata propensione alla rottura del manto nevoso nei pendii all'ombra. Questo fatto verrà rafforzato dalle piogge previste da domani, venerdì 26/04.


A quote basse e medie, il manto nevoso sta già subendo la metamorfosi in "firn estivo" inerte. Alpi dell'Allgäu. (Foto: 24.04.2019)

Sempre più spesso si osserva la superficie della neve bagnata;  ca. 2000 m,  nord, cresta principale delle Alpi
(Foto: 23.04.2019)

Profilo della neve in un luogo all'ombra, esposto al vento e durante l'inverno. Nord. 2340 m. Il manto nevoso è in isotermia. Durante i test di stabilità era possibile portare a rottura la brina di profondità formatasi sotto una crosta con cristalli angolari.

Attività valanghiva in aumento:

l'aumento della fragilità del manto nevoso, causata dal continuo apporto di acqua, ha un effetto sul pericolo di valanghe, che localmente è arrivato al grado 3 "marcato". Abbiamo osservato, dopo una fase di calma, più distacchi di valanghe: oltre alle valanghe di neve a debole coesione e valanghe per scivolamento di neve, ora si vedono anche (isolatamente) valanghe (spontanee) a lastroni, soprattutto nei pendii all'ombra.

Una valanga a lastroni di dimesioni per noi sorprendenti in questa altitudine (1900 m). Nord-nordovest. Nella zona del Monte Untere Gamswaid vicino a Bach nell'Außerfern. Sullo sfondo si vedono valanghe di neve a debole coesione che hanno provocato il distacco di una valanga a lastroni (tutta la valanga?). (Foto: 24.04.2019)

Una valanga a lastroni, distaccata artificialmente con l'esplosivo, ha spostato la strada al ghiacciaio della valle Kaunertal. (Foto: 21.04.2019)

Valanghe di neve a debole coesione abbastanza fresche in terreno all'ombra. Fascia altitudinale ca. 2500 m. Nord. Alpi dello Stubai settentrionale (Foto: 24.04.2019)

Attenzione: piccoli impulsi possono causare  effetti anche grandi.

Questo piccolo scivolamento di neve ha trascinato la neve bagnata. Nella foto seguente si vede la traiettoria e il deposito della valanga. Silvretta (Foto: 23.04.2019)

Ecco la valanga della fotografia precedente... (Foto: 23.04.2019)

Massi di ghiaccio di una cascata ghiacciata come fattore distaccante di una valanga di neve bagnata a debole coesione. Silvretta (Foto: 23.04.2019)

Deposito di una valanga per scivolamento di neve sotto la punta Gorfenspitze nella valle di Paznaun, distaccatasi il 24.04.2019 verso le ore 15.

Aumento dell'attività valanghiva di valanghe per scivolamento di neve anche nella valle della Zillertal (Foto: 24.04.2019)

Deposito della valanga della foto precedente. È ben chiaro: valanghe possono raggiungere anche zone già coperte di verde. Alpi della Zillertal  (Foto: 24.04.2019)

Altre cose interessanti:

Nelle conche si è depositata la polvere sahariana. Silvretta. Nelle regioni influenzate dalle precipitazioni lungo la cresta principale delle Alpi e nel Tirolo dell'Est, la polvere si è depositata in modo disteso e uniforme. (Foto: 23.04.2019)

Neve a quote basse oppure il polline delle salici fatta volare dal foehn? Valle dell'Inn (Foto: 21.04.2019)

mercoledì 24 aprile 2019

Tempo variabile per un campo di bassa pressione sul Mediterraneo. Il pericolo principale sono ancora valanghe di neve bagnata e valanghe per scivolamento di neve!

Il tempo soleggiato con poco vento durante feste di Pasqua appartiene al passato, e con questo anche le ottime condizioni per le escursioni in montagna.

Al momento, il Tirolo si trova in una forte corrente da sud tra due campi di bassa pressione sul Mar mediterraneo occidentale e l'Europa dell'Est. Di conseguenza, le nuvole si accumulano lungo la cresta principale delle Alpi, e nelle montagne di confine con l'Alto Adige e il Tirolo dell'Est cade un pò di neve fresca. Sono però basse quantità: nelle zone tipiche di stau da sud delle Alpi come la valle di Oetz o nelle Alpi Carniche cadono al massimo tra 15 e 20 cm. Inoltre, soffia un forte foehn da sud che arriverà anche nelle vallate del Tirolo del Nord il mercoledì 24/04 .


Il forte foehn da sud si rafforzerà ancora il mercoledì 24/04. Solo il venerdì arriverà un fronte freddo che fermerà le raffiche di  vento tempestoso.
Entro mercoledì 24/04 cadranno alcuni centimetri di neve fresca lungo la cresta principale delle Alpi e nel Tirolo dell'Est sopra i 2000 m di quota.
La corrente da sud non solo porta del foehn tempestoso e un po´ di precipitazioni, ma trasporta, negli strati d'aria più alti, anche particelle di sabbia del Sahara nell'Arco Alpino.


Con la corrente da sud arriva anche la sabbia sahariana nelle montagne del Tirolo. Rende color grigio lattescente il cielo e viene depositata sulla superficie della neve con le precipitazioni nel sud del Land .

Tempo variabile anche nella valle di Jam nel Gruppo della Silvretta. Martedì 23/04, forte annuvolamento e vento hanno impedito un elevato apporto termico nel manto nevoso (23.04.2019).


Grazie alla neve fresca e al vento da sud si formano piccoli accumuli di neve ventata nelle zone interessate da precipitazioni. Questi accumuli sono depositati nei pendii ripidi all'ombra sopra i 2600 m sul vecchio manto nevoso. Talvolta possono essere facilmente portati a rottura. Bisogna tenere in considerazione soprattutto il pericolo di caduta.


Il pericolo principale sono però sempre le valanghe di neve bagnata e le valanghe per scivolamento di neve. Il pericolo dipende dal fatto se il manto può irradiare calore durante la notte o meno, e ciò dipende dal grado di annuvolamento.
Nella notte tra martedì e mercoledì (24/04), il cielo sopra il Tirolo è quasi sempre coperto. Il manto nevoso si congela solo con una crosta sottile che diventa molle velocemente durante la mattinata. L'inumidimento del manto avanza rapidamente e già in tarda mattinata possono distaccarsi valanghe di neve bagnata a debole coesione dai pendii estremamente ripidi. Capita soprattutto sotto i 2400 m e con irradiazioni solari anche nei pendii sotto i 3000 m circa.

Inoltre, sembrano possibili anche valanghe di neve bagnata a lastroni nei pendii ripidi all'ombra. Con la prima penetrazione di acqua negli strati deboli persistenti esistenti (cristalli angolari, brina di superficie o cristalli a calice) nella neve vecchia, questi strati possono essere riattivati e talvolta già portati a rottura dal sovraccarico di un singolo sciatore. Ciò è possibile soprattutto nel Tirolo dell'Est centrale e meridionale tra 2000 e 2400 m, dove si trovano strati deboli nel fondamento di neve vecchia. Questi strati deboli però si possono trovare isolatamente anche nel Tirolo del Nord. La zona pericolosa si trova tendenzialmente a quote più alte, tra 2400 e 2600 m circa.


Strati deboli di cristalli angolari possono essere riattivati quando vengono inumiditi per la prima volta e causare il distacco di valanghe a lastroni di neve bagnata. 2560 m, 34°, ord-ovest; Pfannknecht, Silvretta (23.04.2019).

venerdì 19 aprile 2019

Situazione tipica primaverile - anche durante le feste di Pasqua

Regalo di Pasqua:

Difficile augurarsi del tempo migliore: un manto di neve vecchia per lo più stabile. Un campo di alta pressione. Notti quasi sempre chiare con irradiazione buona. Massa d'aria piuttosto secca.
Questi sono gli ingredienti per condizioni primaverili ottime, il presupposto è che si parta presto al mattino per le escursioni e si ritorni in tempo. In alta montagna c'è qualche riserva di tempo in più...

Il pericolo di valanghe segue un andamento diurno - come di solito in primavera. Basandosi sulle previsioni meteo del servizio ZAMG, le condizioni saranno similmente buone durante le feste di Pasqua: pericolo debole in prima mattinata e pericolo moderato al pomeriggio. Il problema principale rimarranno le valanghe di neve bagnata a debole coesione, che potranno essere provocate quasi esclusivamente con un impulso esterno. Si potranno osservare ancora isolate valanghe per scivolamento di neve e colate di neve.


Meglio di tante parole sono immagini, per spiegare la situazione attuale:

Qualità della neve:

Dopo le notti chiare, il manto nevoso è quasi sempre coperto da una crosta portante. Alpi della Zillertal (Foto: 18.04.2019)

Sempre più rare sono le croste friabili. Si trova ancora nei pendii all'ombra a quote molto alte nelle regioni con tanta neve caduta di recente. Alpi della Zillertal (Foto: 18.04.2019)

Neve polverosa nel terreno all'ombra in alta montagna. Alpi dello Stubai centrale (Foto: 16.04.2019)

Firn da sogno per chi fa la discesa in tempo (Foto: 18.04.2019)

Osservato in tanti punti nel terreno all'ombra, adiacente alle creste  in alta montagna: cristalli di brina di superficie (effetto Nigg). Al momento non creano problemi. Seguiamo lo sviluppo (distruzione per l'infleunza delle radiazioni oppure copertura con neve fresca o ventata). Alpi della Zillertal, 3090 m, nord (Foto: 18.04.2019)

Pericoli possibili:

Valanghe di neve bagnata a debole coesione sono il pericolo principale. Alpi dello Stubai centrale (Foto: 16.04.2019)

La penetrazione di masse d'aria più umide (soprattutto nella parte centrale del Tirolo del Nord) ha favorito il 17/04 il distacco di valanghe spontanee di neve a debole coesione. Alpi dello Stubai settentrionali (Foto: 17.04.2019)

Nel frattempo (18/04), l'aria è nuovamente molto più secca, e la probabilità di valanghe spontanee di neve a debole coesione si è ridotta di conseguenza. La valanga di neve a debole coesione indicata nella foto è stata provocata il 18/04 per l'impulso della caduta di una pietra.

Dappertutto dove c'è poca neve e il manto di neve vecchia è assolutamente fradicio, ma di notte si è creato una crosta portante, può succedere che questa crosta portante (se abbastanza inumidita) si rompe entro breve termine e in uno spazio limitato per l'impulso di un'appassionato di sport invernali e si distacca come scivolamento
 2200 m, ovest, verso mezzogiorno (Foto: 18.04.2019)

Lo strato debole persistente, vicino alla superficie, osservato negli ultimi post del blog, oramai si è spostato nel terreno di alta montagna. Valanghe a lastroni fino a dimensioni medie dovrebbero distaccarsi solo nel terreno estremamente ripido all'ombra con un forte sovraccarico e molto isolatamente. Tutte le osservazioni e analisi di stabilità del manto nevoso hanno evidenziato un buon consolidamento, quasi dapperttutto. Alpi dello Stubai settentrionali (Foto: 16.04.2019)

Attenzione alle cornici e alle scivolate sul manto duro della neve, Monti di Nauder (Foto: 28.03.2019) 

Niente di nuovo quest'inverno: colate e isolatamente valanghe per scivolamento di neve dai pendii ripidi erbosi. Tante si erano già distaccate durante il corso dell'inverno.

Da menzionare: alcuni ghiacciai erano sgombri di neve durante l'inverno per le numerose situazioni meteorologiche nordoccidentali. Talvolta l'immagine molto invernale da l'impressione che i crepacci siano ben coperti.

Non si fa più fermare: la primavera....

Lo dicevano già gli antenati: se si vede il falconiere sulla Nordkette, la primavera avanza inarrestabilmente
 (Foto: 18.04.2019)

Recentemente ancora coperte di neve, già si mettono a fiorire. (Foto: 18.04.2019)

Vi auguriamo una Buona Pasqua senza incidenti!

martedì 16 aprile 2019

Breve aggiornamento sugli strati deboli vicini alla superficie

Nel frattempo abbiamo potuto analizzare meglio gli strati deboli vicini alla superficie del manto nevoso. Il 15/04, nelle regioni con più neve fresca (vedi ultimo blog), questi strati erano responsabili di alcune valanghe con coinvolgimento di persone. Tutte le valanghe sono state senza conseguenze per gli appassionati di sport invernali.

Valanghe a lastroni o rumori di assestamento sono stati comunicati dalle seguenti zone: ovest tra 2400 e 2900 m; settore nord tra 2400 e 3000 m. Solitamente, gli strati deboli erano formati da cristalli angolari secondo la st. 4 (freddo su caldo), adiacenti a croste (sia sopra che sotto). In parte, anche la brina di superficie sepolta ha avuto un ruolo, più spesso nella zona limite della nebbia, ma anche nel terreno vicino alle creste in alta montagna (effetto Nigg).

Questi strati deboli sono da tenere in attenta considerazione dagli appassionati di sport invernali in alcune zone con terreno molto ripido. Però, guardando le previsioni meteo, nei prossimi giorni ci aspettiamo un consolidamento abbastanza rapido degli strati deboli vicini alla superficie. Nel terreno estremamente rapido e all'ombra, il suddetto processo durerà più a lungo.

Attenzione: con la progressiva saturazione d'acqua del manto nevoso si distaccheranno, spontaneamente o provocate dagli appassionati di sport invernali,  valanghe di neve a debole coesione dal terreno roccioso - anche se non più con l'intensità osservata il 15/04.

Per i prossimi giorni sono previste condizioni primaverili tipiche con un aumento del pericolo valanghe nell'arco della giornata. Ricordatevi: alzarsi presto, scendere a valle in tempo.

Qualche impressione dagli ultimi due giorni:

Valanghe al ghiacciaio dello Stubai: a destra un lastrone provocato da uno sciatore, lastrone spontaneo sulla sinistra; nord 2700 m (Foto: 15.04.2019)

Valanga Rosskarscharte, Alpi dello Stubai settentrionale, nord, 3000 m (Foto: 15.04.2019)

Distaco di valanga monte Oberstkogel, Alpi dello Stubai settentronali, nord, 2700 m (Foto: 15.04.2019)

Sotto la Zischgenscharte nelle Alpi dello Stubai settentrionale a circa 3000 m: lo strato debole era formato da brina di superficie sepolta (effetto Nigg) (Foto: 15.04.2019)

Polvere bellissima nelle Alpi della valle Oetz meridionali (Foto: 15.04.2019)

Valanghe per scivolamento di neve nella valle di Fimba, Silvretta (Foto: 14.04.2019)

Stau da nord-ovest porta localmente molta neve fresca - aumento dell'attività valanghiva coll'irraggiamento

La situazione meteorologica degli ultimi giorni è stato caratterizzata da un accumulo di masse d'aria da nord-ovest. Localmente, nelle Alpi dello Stubai, della valle di Oetz e in parte anche nelle Alpi della Zillertal, sono cadute fino a 60 cm di neve fresca. Il gradiente termico del manto nevoso era talvolta notevole.


Il vento ha avuto quasi nessuna influenza. Già ieri, il 14/04, a partire da mezzogiorno, l'attività valanghiva era aumentata. Di solito si trattava di valanghe di neve a debole coesione, nelle zone ricche di neve fresca, anche di valanghe di neve a lastroni, in tutte le esposizioni. Il lastrone necessario per questo tipo di valanghe (pacco di neve compatta sopra uno strato debole), si è creato per l'influenza dell'aumento di calore o della radiazione diffusa. Come strato debole fungeva probabilmente per lo più la neve polverosa fredda, a debole coesione. Nelle zone al limite della nebbia era possibile che si fosse formata anche la brina di superficie. Recentemente abbiamo osservato, vicino alla superficie, anche la formazione di cristalli sfaccettati (situazione tipo: freddo su caldo), che potrebbe aver avuto il suo ruolo (vedi ultimo blog).

In breve: con l'aumento dell'irraggiamento e il riscaldamento diurno, anche oggi ci aspettiamo una giornata con attività valanghiva, soprattutto nelle regioni con tanta neve fresca. Più spesso si tratterà di valanghe di neve a debole coesione. Valanghe a lastroni spontanee sono possibili ancora in alta montagna, ma un distacco sarà oggi (15/04) più probabile da provocare con un sovraccarico in terreno molto ripido o estremamente ripido.

sabato 13 aprile 2019

Piccoli cambiamenti nella situazione meteorologica possono avere un immediato effetto sul pericolo valanghe...

In aggiunta al blog precedente qui alcune annotazioni che ci sembrano importanti per la situazione attuale.

Soprattutto in primavera, l'interazione tra i parametri meteo di umidità dell'aria, irradiazione globale e temperatura dell'aria ha un effetto decisivo sullo sviluppo del pericolo valanghe. Anche piccoli cambiamenti della situazione meteo possono influenzare il pericolo valanghe in modo marcato, sia positivamente che negativamente.

Se osserviamo la situazione attuale con la nebbia spesso forte: in quote più basse, dove la nebbia impedisce fortemente l'irraggiamento solare, la radiazione diffusa è più debole che nelle zone al limite della nebbia più in alto (al momento il 12/04 spesso attorno ai 2800 m). Con le temperature (per la stagione) sotto la media, nelle regioni con neve fresca non si possono osservare valanghe di neve a debole coesione spontanee, invece nelle zone al limite della nebbia sì. L'apporto di calore maggiore si sente immediatamente nelle zone al limite della nebbia stando fuori sul campo. La situazione per il manto nevoso è simile, perchè può assorbire perfettamente le radiazioni termiche. Perciò, segue velocemente anche l'inumidamento del manto, almeno in superficie.


Nebbia anche spessa ha dominato la situazione meteorologica nei giorni scorsi
Foto corrispondente alla stazione automatica di cui sopra: Punta Lampsenspitze. La stazione si trova sotto, nella nebbia densa (Foto: 12.04.2019)

A causa del tipico meteo di aprile preannunciato per il 13/04, è difficile indicare delle fasce altitudinali ben delimitate o esposizioni nelle quali avverrà una maggiore umidificazione. Al momento lo si può solo giudicare direttamente sul luogo.


Sotto il monte Schwarze Schneid nelle Alpi della valle Oetz. (Foto: 12.04.2019)
Attualmente si tratta di un aumento del numero di valanghe spontanee, di solito piccole di neve a debole coesione. Bisogna tener conto del fatto che le valanghe di neve a debole coesione portano con se, nelle traiettorie abbastanza lunghe e molto ripide sotto 2200 m circa, il manto nevoso sempre bagnato fino al suolo e possono localmente raggiungere dimensioni anche pericolosamente grandi. Al momento, più interessato è il settore ovest-nord-ovest attraverso nord fino a est-nord-est. (Nel settore sud ci sono già stati vari cicli di umidificazione e rigelo che hanno reso il manto nevoso più compatto e più inerte).


Scivolementi di neve a debole coesione freschi e asciutti, provocati da appassionati di sport invernali, nel versante esposto a nord a 3200 m (Foto: 12.04.2019)

Valanghe di neve a debole coesione nelle valli di Oetz (12.04.2019) 

Una grande palla di neve (come nei disegni storici di valanghe o nei cartoni animati) nella regione del monte Stallersattel nel Tirolo dell'Est (Foto: 11.04.2019)

Nel Tirolo del Nord, un potenziale di pericolo basso, perchè poco diffuso, ci sono poche isolate valanghe di neve a lastroni. Sono immaginabili soprattutto nelle zone esposte al vento, con poca neve durante l'inverno, cioè soprattutto nei settori ovest o nord-ovest. Molto isolatamente potrebbero distaccarsi anche dai pendi esposti a nord, molto ripidi. Sono più interessate le fasce altitudinali attorno a 2300 m, e soprattutto con la neve fradicia fino al suolo.


Recentemente siamo stati informati di un evento valanghivo del 06/04 nelle Alpi settentrionali dello Stubai nella regione del monte Sömen a 2350 m circa. Si era distaccato un lastrone quando alcuni sciatori sono discesi in un terreno molto ripido esposto ad ovest. In un primo momento si era probabilmente distaccato un piccolo accumulo di neve ventata fresco, poi il manto nevoso si è fratturato fino allo strato debole vicino al suolo.


Un'immagine raro al momento: lastrone "Auf den Sömen" nelle Alpi dello Stubai, distaccato il 06.04.2019, senza conseguenze.  
Profilo stratigrafico fatto il 08.02.2019 nelle vicinanze immediata di questa valanga. Si riconoscono strati deboli possibili, vicino al suolo, nel manto nevoso con uno spessore molto sotto la media (per la stagione). Probabilmente, per causare la valanga, lo strato debole è stato indebolito dalla penetrazione di umidità.

Soprattutto nella parte centrale e meridionale del Tirolo dell'Est si possono immaginare situazioni simili. Lì, fino all'inizio di febbraio si sono formati tanti strati deboli, anche più marcati, nel settore nord dal limite del bosco in su.

Bisogna fare ancora attenzione alle valanghe per scivolamento di neve, menzionate durante tutta la stagione invernale.

Da menzionare è anche un altro fatto: in alta quota, nelle regioni lungo e a sud della cresta principale delle Alpi, osserviamo, soprattutto in zone a quota molto alta (sopra 2900 m), negli strati vicini alla superficie la formazione di piccoli cristalli angolari, secondo la situazione tipo 4 (st.4 freddo su caldo). Le nostre analisi del manto nevoso non ci danno ragione per credere che questi strati possano creare problemi. Spesso manca anche il lastrone necessario per la valanga a lastroni. Si tratta comunque di uno sviluppo da tenere d'occhio.


Cristalli angolari di recente formazione vicino alla superficie: 3310 m, 30°, nord; Schwarze Schneid, Alpi della valle Oetz, (12.04.2019)