venerdì 31 gennaio 2020

In alcune zone situazione critica per gli appassionati di sport invernali!

Neve fresca e vento creano unovi punti pericolosi

Il fronte freddo che ha passato la nostra regione dal 28/01, ha portato neve fresca, fino alla notte di mercoledì 29/01, in alcune zone sopno scesi più di 50 cm.


Nel nordovest del Tirolo del Nord e nella parte meridionale del Tirolo dell'Est è caduta più neve

Il tempo della settimana scorsa, inizialmente ancora sotto l'influenza dell'alta pressione, che è diventata sempre più debole.. All'inizio, la corrente veniva da sud, poi è avanzata aria fredda e il vento è virato a nord-nordovest con neve.
Stazione "Am Adamsberg" sopra Galtür nella valle di Paznaun.

Forte pericolo valanghe per un breve periodo

Il pericolo valanghe è aumentato di conseguenza per un breve periodo a forte (grado 4) nell'ovest e nord del Tirolo del Nord al di sopra del limite del bosco. Si trattava di un "grado forte per sciatori", cioè di una situazione (molto) pericolosa soprattutto per gli appassionati di sport invernali. Non si prevedevano valanghe grandi che causano danni.

Vari fattori influenzano la scelta del grado di pericolo. Per la situazione passata era decisiva l'alta probabilità di distacco nel terreno finora poco influenzato dagli appassionati di sport invernali e piuttosto riparato dal vento, soprattutto nel settore da ovest attraverso nord fino ad est, e per lo più nella metà settentrionale e nel terreno vicino alle creste. Ci siamo mossi nelle regioni ricche di neve fresca per il distacco artificiale per quanto riguarda la zona delle due caselle marcate.

In alcune zone, situazione ancora critica per gli appassionati di sport invernali! 

Nel frattempo, il grado di pericolo è stato nuovamente ridotto. Però, il pericolo di valanghe perdurante per lo sciatore o il freerider non deve essere sottostimato. Particolare attenzione è necessaria nelle zone di escursioni con poche tracce visibili (soprattutto nella metà settentrionale) e - se esiste ancora da qualche parte - nel terreno fuoripista finora senza tracce. Inoltre, nel terreno ripido vicino alle creste, esposto a est e sudest, si sono formati accumuli recenti di neve ventata, anche abbastanza spessi e ancora facili da portare a rottura. Più aumenta la quota, più aumenta anche la probabilità di distacco di questi accumuli.


Valanghe spontanee e distacchi artificiali a mezzo esplosivo

Durante il periodo di precipitazioni, l'attività valanghiva spontanea e i risultati degli distacchi artificiali si distinguevano abbastanza .

Valanghe spontanee si distaccavano di più - come previsto - nel terreno molto ripido, con poche tracce di sciatori e ombreggiato, e nel terreno sottovento, vicino alle creste. Le valanghe erano solitamente di medie dimensioni (dim. 2), isolatamente anche grandi (dim. 3).


Abbiamo ricevuto molte comunicazioni su attività valanghiva soprattutto dalle Alpi dello Stubai, ma anche dal Gruppo del Verwall. Poche valanghe spontanee, invece, sono state osservate nelle Alpi della valle Oetz. Questo vale anche per la zona attorno al terreno fuori pista dell'Arlberg e nelle regioni con meno precipitazioni nelle Alpi del Tux e di Kitzbühel.

Valanga a lastroni spontanea nelle Alpi dello Stubai settentrionale. Zona pericolosa classica: finora non influenzata dal vento, ombreggiata. Strato fragile: superficie di neve vecchia, da metamorfismo costruttivo (Foto: 30.01.2020)

Valanghe a lastroni spontanee nel Gruppo del Griesskogel. Terreno ripido, ombreggiato, finora poco influenzato dal vento. (Foto: 30.01.2020)

Valanga a lastroni di neve nel Gruppo del Venediger (Foto: 30.01.2020)

Valanga a lastroni vicino alla cresta. Monte Weißkugel (Foto: 30.01.2020)

Comprensorio sciistico Kappl: il lastrone a sinistra si è distaccato spontaneamente, quello a destra è stato distaccato artificialmente per mezzo di esplosivo (Foto: 30.01.2020)

Buon successo hanno avuto le esplosioni ad esempio nel comprensorio sciistico di Kappel. Lo stesso vale per il Kühtai e nella Seegrube sopra Innsbruck. Scarsi risultati invece sono stati raggiunti nella zona dell'Arlberg e nei comprensori sciistici nelle Alpi della valle Oetz meridionale.


Buoni risultati dei distacchi artificiali vicino al comprensorio sciistico del Kühtai (Foto: 30.01.2020)

Buoni risultati dei distacchi artificiali nella Seegrube. La diversità delle zone di rottura è interessante. Con molta probabiltà sarà stata la neve pallottolare ad avere un ruolo come strato fragile (eventualmente anche neve polverosa coperta con neve fresca durante il periodo delle nevicate).
Poco successo delle esplosioni a Obergurgl / Hochgurgl (Foto: 30.01.2020)

Distacchi di valanghe con coinvolgimento di persone

Il 28/01, due arrampicatori su ghiaccio sono stati sorpresi da una valanga quando si trovavano ad Innergschlöß presso il cosiddetto Schildfall. Si stavano calando a corda doppia ed erano già al piede della parete con 40 gradi di inclinazione. Una persona è stata trascinata, ma è potuta scendere autonomamente a valle.

Oggi, il 31/01, la centrale operativa ha ricevuto due comunicazioni di distacchi di valanghe. Si trattava sempre della regione dell'Arlberg. Nella zona "In der Riffle", una persona è stata trascinata, ma poteva liberarsi da sola ed è stata medicata dal soccorso alpino, così è stato comunicato dalla centrale operativa. In un altro distacco di valanga nel "Vorderen Rendl" non sono state seppellite delle persone.

Come andrà avanti? Il pericolo di valanghe aumenterà nuovamente...

Nei prossimi giorni, il tempo rimarrà variabile e troppo mite per la stagione. Un fronte caldo, in arrivo durante la notte da giovedì a venerdì 31/01/2020, porterà un pò di pioggia fino a 1800 - 2000 m di quota. Solo in alta montagna si aggiungeranno alcuni centimetri di neve fresca, prevede l'Istituto meteorologico ZAMG. Da domenica, 02/02/2020, predominerà fino a metà della settimana una corrente tempestosa da ovest a nordovest che porterà masse d'aria molto umide al lato nord delle Alpi. Il limite delle nevicate può alzarsi molto al di sopra dei 2000 m, con vento tempestoso. Il pericolo di valanghe aumenterà di conseguenza.

Calore e pioggia faranno diventare le valanghe per scivolamento di neve nuovamente un tema di cui occuparsi. Dristlköpfl (Foto: 29.01.2020)

Altro da raccontare!

L'Istituto meteorologico ZAMG comunica che il gennaio 2020 è stato uno dei più caldi nella storia delle misurazioni. Altri aggettivi per descrivere il gennaio: mite, asciutto, soleggiato.


Polvere del Sahara...

Durante la settimana scorsa, in tutto il Tirolo era possibile osservare molto bene la polvere del Sahara nell'aria. Monte Rastkogel nelle Alpi di Tux (Foto: 24.01.2020)

Oggi, 30 gennaio, si sono formati degli accumuli di neve ventata in alta montagna. Ghiacciaio dello Stubai
Superficie della neve parzialmente molto influenzata dal vento. Alpi di Tux (Foto; 30.01.2020)

Situazione relativamente favorevole nel Tirolo dell'Est, lontano dalla cresta principale delle Alpi. (Foto: 30.01.2020)

Temporale invernale con rovesci di neve pallottolare il 28/01.
Per un breve periodo, raffiche di vento con velocità fino a 160 km/h. Ciò ha creato problemi ad alcuni comprensori sciistici. (Foto: 28.01.2020)

Neve pallottolare in tutto il Tirolo. Sono stati depositati nella neve fresca fino a tre strati di neve pallottolare. Qui un'immagine della valle del Defereggen. (Foto: 28.01.2020)

martedì 28 gennaio 2020

Neve fresca e vento causano un forte aumento del pericolo valanghe

Dopo una lunga fase di bel tempo, ora il tempo sta cambiando, ed è in arrivo un periodo che ci porterà dopo lungo tempo di nuovo delle precipitazioni degne di nota. La neve fresca e il vento faranno aumentare molto velocemente e anche in modo importante, il pericolo di valanghe! Nelle regioni ricche di neve fresca si raggiungerà il grado 4 (forte). Gli sci-escursionisti e gli sciatori fuori pista correranno il pericolo maggiore. Saranno invece poco o solo isolatamente interessate le vie di comunicazione esposte.

Nella zona di frontiera con il Vorarlberg e nelle zone di stau settentrionali cadranno fino al mercoledì, 29/01/2020 tra 50 e 70 cm di neve fresca.




Condizioni meteorologiche
Dopo una lunga fase di bel tempo, interrotta solo da una debole perturbazione tra il 18 e 19 gennaio 2020, il tempo ora sta cambiando, ed è in arrivo un periodo che ci porterà dopo lungo tempo, nuovamente delle precipitazioni degne di nota. Oggi 28/01/2020, passerà un fronte freddo, in arrivo da ovest, che porterà nell'arco della giornata e soprattutto durante la notte da martedì a mercoledì 29/01, un bel pò d neve fresca. Le nevicate saranno accompagnate da vento da nordovest forte o tempestoso a raffiche. Sono probabili, a livello diffuso, raffiche con velocità a 80 km/h circa, nelle Alpi dell'Allgäu fino ai Monti del Karwendel anche con punte sopra i 100 km/h. Tale fronte freddo si manifesta all'inizio di una fase di tempo variabile e instabile. Com'è tipico per le condizioni meteorologiche arrivate da ovest, rimarrà molto variabile anche dopo la fine delle precipitazioni.


Dalle Alpi dell'Allgäu fino ai Monti del Karwendel sono possibili raffiche di vento a più di 100 km/h.


Il manto nevoso
La neve fresca si posa quasi dappertutto su un manto nevoso da metamorfismo costruttivo, formatasi durante il periodo di bel tempo e durante le notti successive per l'irradiazione. Questo manto nevoso formato da cristalli angolari è una base sfavorevole, se coperto da neve coesiva. Nei pendii ombreggiati e riparati, si poteva osservare anche spesso la brina di superficie. Con il manto di neve vecchia a debole coesione e la neve fresca, abbiamo tutti gli ingredienti per una situazione tipo particolarmente sfavorevole > st.5 neve dopo un lungo periodo di freddo.

In tutto il Tirolo, il manto nevoso ha subito metamorfismo costruttivo, a livello diffuso fino al sottosuolo, come qui nell'esempio del Axamer Lizum.










Fare la traccia è un duro lavoro nelle Alpi dello Stubai settentrionale, a causa del manto nevoso a debole coesione fino al sottosuolo.


Manto nevoso a debole coesione da metamorfismo costruttivo, nel Tirolo dell'Est centrale
Si vede spesso brina di superficie nei pendii all'ombra e sottovento.

Gli accumuli di neve ventata fresca è fragile e di conseguenza possono distaccarsi molto facilmente già in seguito ad un debole sovraccarico. Nelle zone con più precipitazioni, bisogna aspettarsi più spesso valanghe di grandi dimensioni. Il pericolo valanghe raggiunge almeno il grado 3 (marcato), nelle zone più ricche di neve fresca anche il grado 4 (forte). Il grado di pericolo si riferisce soprattutto agli appassionati di sport invernali, e viene denominato "Forte per sciatori". Significa che le valanghe da aspettarsi sono raramente molto grandi, ma il distacco spontaneo di tante valanghe medie e grandi. Inoltre, le valanghe possono essere distaccate in tanti punti già da un debole sovraccarico. Nel caso di un "Forte per sciatori", chi pratica attività di sport invernali fuori dalle piste messe in sicurezza corre un serio pericolo. Le vie di comunicazione esposte, invece, sono raramente o solo isolatamente interessate.

Le escursioni e il fuoripista richiedono tanta esperienza nella valutazione nivologica e grande attenzione (problema della neve fresca).

venerdì 24 gennaio 2020

Pericolo principale: neve ventata fresca, ben riconoscibile!

La settimana passata era caratterizzata ancora dall'influenza di un'area di alta pressione, con una breve interruzione (v. l'ultimo blog). Gli appassionati di sport invernali hanno trovato solitamente condizioni favorevoli. Soprattutto nelle regioni più ricche di neve fresca c'era buona neve polverosa. Altrimenti, la qualità della neve era piuttosto modesta, ad eccezione delle esposizioni con calma di vento, spesso ombreggiate.


Ancora ottime condizioni per le escursioni. Sulla strada per il monte Hochgasser (Foto: 20.01.2020)
Il sole splende nelle Alpi dello Stubai (Foto: 22.01.2020)

Il pericolo di valanghe è moderato alle quote più alte, e debole più in basso. Il grado di pericolo "moderato" si indica per l'influenza del vento e gli accumuli di neve ventata di recente formazione. Talvolta, questi accumuli si rompono con facilità, ma sono poco spessi e anche facilmente riconoscibili dallo sportivo esperto.


Il pericolo principale sono gli accumuli di neve ventata di formazione recente, per lo più nei pendii ombreggiati. Sono interessati soprattutto le zone che erano per un periodo più lungo con calma di vento. Valanga a lastroni di neve spontanea. Gruppo del Glockturm (Foto: 23.01.2020)

Condizioni meteorologiche

Adesso, il 23/01, splende il sole in tutto il Tirolo. Solamente in alta quota il vento si è rafforzato e localmente sarà in grado di trasportare la neve.

Il vento soffia più forte nelle zone tipiche di passaggio del foehn

Trasporto eolico della neve vicino alle creste. Un´immagine tipica in numerose regioni lungo la cresta principale delle Alpi (Foto: 23.01.2020)

Anche a quote più basse è stato osservato il trasporto eolico della neve, come qui a Boden nell'Ausserfern
(Foto: 20.01.2020)


L'Istituto meteorologico ZAMG descrive la situazione meteorologica del momento così: "Una forte area di alta pressione si estende dall'Atlantico attraverso le Isole Britanniche e l'arco Alpino fino ai Balcani con masse d'aria molto secche e miti in alta quota. Nelle vallate si accumula aria fredda. L'alta pressione si indebolirà durante il fine-settimana, e il tempo cambierà lentamente e arriverà una corrente da ovest."


Il manto nevoso

Un ruolo decisivo hanno attualmente gli strati fragili vicini alla superficie. Oramai, si tratta soprattutto di cristalli di neve a debole coesione, da metamorfismo costruttivo. Sono rimasti soprattutto nelle esposizioni finora protette dal vento (spesso nei pendii ombreggiati). Strati fragili del genere si trovano però anche, vicino alla superficie, nei pendii esposti ad ovest o est, spesso sotto sottili croste da rigelo. Sono importanti solo - come già scritto - se sono sovrapposti da neve ventata fresca di un certo spessore e in superfici ampie.

Nella foto si vede da un lato la superficie della neve, ancora a debole coesione e già da metamorfismo costruttivo, e dall'altro lato già accumuli sottili di neve ventata (Foto: 23.01.2020)

Vicino alla superficie: neve a debole coesione, e sotto di essa un manto nevoso parzialmente influenzato dal vento. Il manto di neve vecchia è diffusamente stabile.

Nei pendii soleggiati predominano croste da rigelo con colonne d'acqua gelate. Anche in queste zone, il manto nevoso è generalmente stabile a livello diffuso.



Le colonne d'acqua gelate si trovano spesso nei pendii ripidi esposti a sud. (Foto: 19.01.2020)

Una rottura del manto nevoso vecchio è pensabile solo isolatamente nei pendii ombreggiati, estremamente ripidi e nei punti con poca neve. Perfino lì si trova spesso brina di profondità incrostata sotto croste da vento, cioè non uno strato fragile pronto al distacco.


Ecco la foto che fa parte del profilo di neve sopra indicato, è posto a testa in giù. Se riconosce la dura crosta da vento, sotto la quale (ma nella foto sopra) si è formata brina di profondità. I cristalli della brina di profondità erano incrostati nel luogo dove abbiamo fatto il profilo stratigrafico (Foto: 23.01.2020)
Alcune brevi osservazioni sulla superficie della neve:

Spesso si vede la superficie della neve influenzata dal vento. Tirolo dell'Est centrale (Foto: 17.01.2020) 

Sempre più rara è la neve polverosa (ce n'è di più nelle regioni più ricche di neve fresca), o la "neve polverosa nodulosa". Gruppo del Glockturm (Foto: 23.01.2020)

Nei Monti del Karwendel si è formata la brina di superficie, in una fascia altitudinale stretta tra 1900 e 2100 metri - lì, dove per un breve periodo si trovava una fascia di nuvole. (Foto: 22.01.2020) 

Valanghe

Vale quanto scritto nell'ultimo blog, Perciò: attenzione soprattutto agli accumuli recenti di neve ventata!

La neve ventata fresca nell'Ausserfern si poteva facilmente portare a rottura (Foto: 19.01.2020)

Nelle regioni ricche di neve fresca sono state osservate valanghe di neve a debole coesione, innocue.

Valanghe di neve a debole coesione a Hintertux (Foto: 20.01.2020)

Valanghe per scivolamento di neve si vedono solo isolatamente. Spesso si osservano solo le crepe nel manto nevoso.

Pronte al distacco, ma raramente attive. Slittamenti e valanghe per scivolamento di neve. Samnaun (Foto: 22.01.2020)

Previsioni

Ancora nessun cambiamento importante della situazione attuale. Evitare possibilmente gli accumuli recenti e ben riconoscibili di neve ventata nel terreno ripido.

martedì 21 gennaio 2020

Attenzione: accumuli di neve ventata si rompono con facilità!

Abbiamo un problema con la neve da trasporto eolico nelle zone influenzate dal vento, che deve essere preso sul serio dagli appassionati di sport invernali. Gli accumuli recenti di neve ventata si legano male (per un breve periodo) con la neve fresca, spesso con molto poca coesione (e fredda), caduta tra il 18 ed il 19/01/2020. (Nella neve fresca si trova anche neve pallottolare, che potrebbe talvolta formare uno strato fragile supplementare, ma ha relativamente poca importanza.)

Accumulo recente, spontaneo, di neve ventata. Giogo di Tux (Foto: 21.01.2020)

Il problema della neve ventata, cioè della situazione tipo 6 (neve fresca fredda a debole coesione e vento) ha tre componenti:

Neve fresca...

...a debole coesione e fredda... (nella foto si vedono i cristalli di neve fresca luccicanti). Inizio di una leggera influenza del vento (Foto: 20.01.2020)

Panoramica delle basse temperature dopo la nevicata
...e l'influenza del vento. Al momento, il vento soffia soprattutto dal settore sud
Pennacchi di neve sul ghiacciaio di Hintertux indicano il trasporto eolico della neve (Foto: 20.01.2020)

Sviluppo delle condizioni meteorologiche nei giorni passati, ad esempio una stazione automatica influenzata dal vento nella Valle dello Stubai: neve fresca, temperature transitoriamente fredde e influenza del vento con cielo attualmente sereno

La cosa positiva della situazione: con un pò di esperienza, gli accumuli di neve ventata possono essere facilmente riconosciuti. Inoltre, la neve ventata non è un problema in tutto il Tirolo, ma soprattutto nelle regioni lungo la cresta principale delle Alpi e nelle zone tipiche di passaggio del foehn. Nelle zone di calma di vento, invece, gli appassionati di sport invernali possono ancora godersi una buona neve polverosa.

Nel terreno ripido però, bisogna assolutamente evitare accumuli freschi di neve ventata.

venerdì 17 gennaio 2020

Un fronte freddo termina il 18 gennaio il periodo di 11 giorni di pericolo deboleo di valanghe

Aumento del pericolo di valanghe con neve fresca e vento

Durante la settimana scorsa, nella Euregio Tirolo - Alto Adige - Trentino, il pericolo di valanghe è stato sempre debole. Incluso il 17/01, si trattava di un periodo di ben 11 giorni! Il 18 gennaio, il pericolo aumenterà leggermente, per il passaggio di un fronte freddo. Gli appassionati di sport invernali dovranno poi far attenzione soprattutto agli accumuli di neve fresca. Questi accumuli saranno più facili a rottura nei settori da ovest-nord-ovest a nord fino a est-nord-est, perchè la superficie del manto nevoso in questi settori ha una struttura con debole coesione, oppure si trovano cristalli a debole coesione sotto croste sottili. Questi ultimi potrebbero formare uno strato debole per la neve ventata (fresca). Sono interessate per lo più le quote medie, anche zone boschive ripide con pochi alberi, e pendii finora piuttosto protetti dal vento in quote alte, ma anche pendii molto ripidi vicini alle creste. Nel nord del Land, più ricco di precipitazioni, si prevedono fino a 25 cm di neve fresca, le zone pericolose saranno più diffuse che nel sud, con meno precipitazioni.


Ci siamo goduti un'altra settimana con tempo meraviglioso e basso pericolo di valanghe. Tirolo dell'Est centrale
 (Foto: 13.01.2020)

Breve riassunto della situazione meteorologica e previsioni del tempo

Anche la settimana scorsa era caratterizzata dall'influenza dell'area di alta pressione e dalle temperature troppo alte per la stagione. Particolare era la massa d'aria, a fasi estremamente secca, ma localmente anche il vento più forte da sud. Si poteva osservare soprattutto nelle tipiche zone di passaggio del foehn lungo la cresta principale delle Alpi. L'alta pressione, determinante per il tempo, rimarrà stabile fino al venerdì (17/01), e poi, il 18/01, sarà sostituito da un fronte freddo. Quest'ultimo porterà un pò di neve in tutto il Land e temperature nella media per il mese di gennaio (cioè, più fredde). Secondo le previsioni dell'Istituto meteorologico ZAMG, sarà seguito probabilmente da una nuova area di alta pressione.


Una delle stazioni automatiche con relativamente più "movimenti". Si tratta di una stazione posizionata in una delle zone tipiche di passaggio del foehn, nelle quali il vento era talvolta anche più forte. Un'altro fenomeno interessante: la massa d'aria estremamente secca tra il 12 e il 14/01/2020.

Previsioni di neve fresca fino a sabato ore 16:00

Altezze della neve in parte sotto la media stagionale

Grazie ai rilevamenti dei nostri osservatori, effettuati da tanti anni, possiamo confrontare l'altezza del manto nevoso totale del momento con i valori massimi, minimi e la media. Vediamo che le altezze al nord sono diffusamente al di sotto della media stagionale, e al sud sono quasi sempre leggermente al di sopra della media.


La linea di color magenta indica l'altezza attuale della neve rilevata dal nostro osservatore a Boden nell'Ausserfern. È al di sotto la media stagionale.
Tirolo dell'Est meridionale: dopo altezze del manto nevoso molto al di sopra delle medie nel novembre, ora sono "solo" poco sopra nel medie. 

Il fondovalle è quasi dappertutto sgombro di neve, la montagna invece è coperta. Axamer Lizum (Foto: 14.01.2020)

La struttura del manto nevoso

La qualità della neve è diminuita continuamente durante il lungo periodo di bel tempo - come già menzionato nell'ultimo blog. In quote più alte, il manto nevoso è solitamente molto influenzato dal vento, nei pendii soleggiati e a quote più basse con croste da rigelo più o meno portanti, e nei pendii ombreggiati sottovento anche con neve a coesione molto debole (da metamorfismo costruttivo). Sotto le croste menzionate prima, spesso si trovano cristalli a debole coesione. Ciò non è però il caso per i pendii soleggiati ma ripidi fino a quote alte. Lì, il manto nevoso è diventato umido fino in profondità, a causa delle temperature relativamente alte. La situazione lì è simile a quella primaverile.


Sui ghiacciai, il manto nevoso è fortemente influenzato dal vento. Possibile pericolo di caduta a causa della superficie nevosa dura in ampie parti del Tirolo. Großglockner (Foto: 15.01.2020)

Il vento ha formato delle figure artistiche con una superficie spesso molto dura e ruvida. Valle del Defereggen
 (Foto: 16.01.2020)

Condizioni simili a quelle primaverili nei pendii ripidi esposti a sud (Foto: 10.10.2020)

Godersi il firn a 2700 m a metà gennaio. Tirolo dell'Est (Foto: 15.01.2020)

Molto diffuse: croste friabili. Valle del Defereggen (Foto: 16.01.2020)

"Neve polverosa nodulosa", fatta da cristalli da metamorfismo costruttivo, con accanto sottili croste da rigelo e vento nel terreno ombreggiato a circa 2000 metri. (Foto: 16.01.2020)

Con una buona pianificazione era ancora possibile trovare la neve buona. Silvretta (Foto: 10.01.2020)

Vicino ai ruscelli si vedono cristalli di brina superficiale grandi (Foto: 09.01.2020)

Profilo stratigrafico tipico nelle zone con poca neve, caratterizzate dal vento: crosta da vento dura, sotto di essa uno strato di neve a debole coesione.

Dappertutto dove si trova neve a debole coesione sulla superficie, se viene coperta da neve fresca, si manifesterà la situazione relativamente più sfavorevole.
Altri profili si trovano qui, come sempre.



Valanghe durante la settimana passata

Era molto tranquillo...

Caduta di massi presa per un distacco di valanga

Un'informazione interessante riguardo a un distacco di valanga nella zona dell Punta Madlener nella Silvretta. Le ricerche della polizia alpina hanno però evidenziato che durante una caduta di massi è stata trascinata della neve, sepellendo in parte una traccia esistente. Non erano coinvolte delle persone.


Caduta di massi presso la Punta Madlener (Foto: 10.01.2020)

Neve ventata fresca - pericolo a livello locale e per un breve periodo

Il vento più forte nelle zone di passaggio del foehn lungo la cresta principale delle Alpi ha formato degli accumuli di neve ventata, solitamente piccoli, ma talvolta da portare a rottura. I punti pericolosi erano facilmente da individuare e comunque pochi.


Vento nella valle di Gschnitz (Foto: 13.01.2020)

Piccola valanga, fatta distaccare da un appassionato di sport invernali, a causa della neve ventata fresca nella valle di Gschnitz (Foto: 13.01.2020)

Slittamenti e valanghe per scivolamento di neve

Sono state osservate solo più molto isolatamente valanghe per scivolamento di neve.

Di solito si è mosso poco nelle zone di crepe preesistenti. (Foto:12.02.2020) 

Crepe nel manto nevoso: possibile pericolo di valanghe per scivolamento. Tauri nel Tirolo dell'Est (Foto: 10.01.2020)
Bella istantanea: movimento con "scivolamento di neve attivo" (Foto: 14.01.2020)

Altre cose interessanti:

Ieri, il 15 gennaio, è stata montata la stazione per la misurazione del vento più alta dell'Austria, sul monte Adlersruhe sotto il Glossglockner. I dati sono già disponibili.


I tecnici stanno installando la stazione del vento sul monte Adlersruhe. (I media hanno comunicato erroneamente di costi di alcune centinaia di migliaia di Euro, il che chiaramente non è vero. In realtà, i costi si aggirano attorno ai 10.000 Euro.) (Foto: 15.02.2020)

I dati trasmessi dalla nuova stazione automatica di Adlersruhe