venerdì 7 febbraio 2020

Dopo nevicate e tempesta, la situazione per gli appassionati di sport invernali, a breve, è delicata

Tanta neve e vento, ora l'influenza di un'alta pressione

Dopo giornate ricche di neve fresca e tempestose, adesso si è imposto il bel tempo.

Siamo alla fine di una settimana turbolenta. Ventosa, inizialmente ancora molto calda con pioggia, di conseguenza la riduzione dell'altezza della neve. Poi seguiva un fronte freddo che ha portato talvolta molta neve fresca. Influenza di un'alta pressione a partire dal 6 febbraio.

In parti del Tirolo sono caduti, durante gli ultimi 3 giorni, a livello locale fino a 100 cm di neve fresca

Uno degli hotspot delle nevicate: i Monti del Karwendel. La foto mostra la Seegrube sopra Innsbruck (Foto: 05.02.2020)

Talvolta era tempestoso

La tempesta non si scatenava solo sulle montagne. Tirolo dell'Est (Foto: 05.02.2020)

Il pericolo principale è, al momento, la neve ventata fresca

La situazione valanghiva a breve per gli appassionati di sport invernali, è, a breve, delicata sopra il limite del bosco nelle regioni ricche di neve fresca. Il pericolo principale è la neve ventata fresca. Lo hanno confermato anche le valanghe odierne (06/01), nelle quali erano coinvolti sportivi. Tutti i distacchi avevano un buon esito per le persone.

Distacchi di valanghe negli ultimi giorni
Grazie a numerose osservazioni ricevute abbiamo una buona panoramica degli eventi valanghivi degli ultimi giorni. GRAZIE a tutti! Si è dimostrato che la maggior parte delle valanghe si era fratturata nella neve fresca. Poche si sono fratturate in strati da metamorfismo costruttivo, che ci preoccupano già da prima delle piogge del 03/02. Questa situazione è stata osservata solo più isolatamentee al di sopra dei 2300 m, cioè poco al di sopra del limite della pioggia.

Valanghe distaccate nella Nordkette (Foto: 06.02.2020)

Distacco di una valanga a lastroni nel Bockkar - Ausserfern (Foto: 06.02.2020)

Risultati diversi dei distacchi artificiali in tutto il Land. I risultati sul ghiacciaio dello Stubai erano solitamente buoni
 (Foto: 06.02.2020)

Il maggior numero di valanghe si poteva osservare vicino alle creste sottovento (cioè nei pendii soleggiati).
Ghiacciaio dello Stubai (Foto: 06.02.2020)

Lastrone vicino alla cresta, lato est, monte Roter Kogel, cresta principale del Tirolo dell'Est (Foto: 06.02.2020)

Appassionati di sport invernali erano coinvolti negli eventi valanghivi, tra l'altro nella regione dell'Arlberg, nella Silvretta e anche nella valle di Oetz.

Uno sciatore voleva entrare nel pendio da dietro lo sbarramento. Poteva reggersi lì, quando si è distaccata la valanga. Comprensorio sciistico di Sölden (Foto: 06.02.2020)
Una delle poche valanghe a noi note con la frattura ancora nella neve vecchia. Valle Gleirsch (Foto: 06.02.2020) 

Uno sguardo al passato: valanga spontanea a causa di uno strato fragile da metamorfismo costruttivo e riscaldamento. Pendio esposto a est, 2300 m circa il 31/01/2020. Nei giorni successivi si sono distaccate altre valanghe simili a causa del forte riscaldamento e pioggia. (Foto: 01.02.2020)

Valanghe di neve a debole coesione da terreno estremamente ripido, causate dall'irraggiamento solare. Monti di Mieming (Foto: 06.02.2020)

Uno sguardo al manto nevoso

Le nevicate passate contenevano una grande quantità di neve pallottolare. Essa ha probabilmente creato anche uno strato fragile per valanghe a lastroni. Un altro strato fragile è stato formato da neve fresca coperta da neve trasportata dal vento. I due strati fragili hanno come caratteristica il fatto che sono facilmente da portare a rottura solo per un breve periodo. Attenzione ancora soprattutto a quote più alte nel terreno soleggiato e in zone a quote alte e ombreggiate.

Da osservare in tutto il Tirolo nelle zone più ricche di neve: neve pallottolare. Ausserfern. (Foto: 04.02.2020)

Caratteristico per la struttura attuale del manto nevoso. Vari strati fragili all'interno della neve fresca accumulata.
Nordkette (Foto: 06.02.2020)

Strati fragili negli strati vicini alla superficie. Nello strato in basso si vede una crosta da rigelo, sotto di essa ci sono cristalli angolari. Le zone dove il manto nevoso è ancora fragile si trovano soprattutto al di sopra dei 2300 m nel terreno esposto ad ovest e est, dove finora sono passati pochissimi sciatori. Alpi della valle Oetz (Foto: 02.02.2020)

I previsori dell' EUREGIO durante analisi del manto nevoso nelle Dolomiti di Lienz. (Foto: 06.02.2020)

Situazione tipo freddo su caldo (st.4) - può diventare importante!

Osserviamo attualmente con molta attenzione lo strato limite tra la superficie della neve vecchia, bagnata dalla pioggia, e la neve fresca. Per la grande differenza di temperatura, nei prossimi giorni si potrebbe creare proprio lì uno strato fragile. Finora, non abbiamo ancora trovato niente di preoccupante in questa zona limite tra gli strati di neve. Appena abbiamo qualche indizio, lo pubblicheremo.

Una richiesta agli sportivi che si divertono a fare un analisi del manto nevoso: siamo molto grati per informazioni su processi di metamorfismo del manto osservati in quella zona limite (si vedono già cristalli angolari? Risultati dei test di stabilità?). Inviate le osservazioni direttamente a lawine@tirol.gv.at. GRAZIE!

Nella foto si vede il manto di neve vecchia e la neve fresca depositata sopra di essa. Nella zona limite tra la neve vecchia inumidita o bagnata e la neve fresca fredda (v. freccia), si potranno in futuro formare dei cristalli angolari.
 (Foto: 05.02.2020) 

I profili stratigrafici della neve evidenziano la differenza di temperatura marcata alla zona limite tra neve vecchia e fresca.

Situazione identica del profilo sopra indicato

Cosa capiterà prossimamente?

...i previsori dell'EUREGIO ci riflettono quotidianamente...

I responsabili del bollettino in questi giorni sono i previsori EUREGIO Lukas (Alto Adige), Norbert (Tirolo del Nord) e Sergio e Gianluca (Trentino). Rifugio Dolomiten (Foto: 06.02.2020)

I prossimi giorni saranno dominati dal bel tempo. Soprattutto a quote alte bisogna ancora valutare con prudenza gli accumuli recenti di neve ventata. Raccomandiamo ancora prudenza agli appassionati di sport invernali. Relativamente più critico è al momento il terreno vicino alle cresta alle quote più alte, dove si è depositata più neve ventata. Particolare attenzione è anche necessaria nella fascia altitudinale tra 2300 e 2800 m circa nei pendii esposti ad ovest e est. Nelle regioni ricche di neve fresca, nelle zone di passaggio tra poca e molta neve nel terreno ripido potrebbe esser possibile far distaccare valanghe, anche di dimensioni più grandi.


E poi, la neve polverosa si può godere anche nel terreno meno ripido. Punta Wankspitze, monti di Mieming
 (Foto: 05.02.2020)

Come già detto, la st.4 potrebbe essere la causa di un nuovo strato fragile, importante soprattutto nelle zone influenzate dalla pioggia soprattutto al di sopra del limite del bosco.