venerdì 1 febbraio 2019

Grandi quantità di neve nel sud portano ad un notevole aumento del pericolo valanghe

Situazione attuale e previsioni

Tanta neve nel sud

Dopo una settimana variabile con poca neve, sole, vento da varie direzioni e temperature piuttosto basse ci concentriamo sulle previsioni del servizio meteo ZAMG per i prossimi giorni: il Tirolo verrà influenzato sempre di più da una corrente da sud. Al sud, si prevedono grandi quantità di precipitazioni e vento da forte a tempestoso da sud.

A sud arriveranno precipitazioni intense
In alcune zone il vento è già girato e soffia anche già forte o tempestoso nei passaggi peculiari al foehn

Il servizo meteo ZAMG ha comunicato l'avvertimento di forte nevicate sulle montagne del Tirolo per il periodo tra venerdì 01/02 ore 9 e sabato 02/02 ore 18:

"Le regioni con il massimo delle precipitazioni sono tutto il Tirolo dell'Est e le Alpi della Zillertal con il fulcro nei Monti di Defereggen, la Cresta Carnica, le Dolomiti di Lienz e il Gruppo Schober. Nella valle Gail del Tirolo dell'Est e  nella valle Lesach confinante, si aspettano tra 1 e 1,5 metri di neve fresca, negli Alti Tauri e le Alpi della Zillertal tra 0,75 e 1 metro e tra le Montagne del Brennero e la valle dell'Oetz posteriore tra 0,5 e 0,75 metri. Secondo le previsioni, il limite della nevicata sarà durante il periodo delle nevicate più forti a quote basse nel Tirolo dell'Est, e tra 800 m slm e 1500/1800 m slm sarà isotermia a 0 gradi. La conseguenza sarà neve bagnata a basse quote. Nella notte da sabato a domenica 03/02 avverrà un'attenuazione importante delle precipitazioni con successivo abbassamento delle temperature."

Prima di grandi nevicate, è sempre importante dare uno sguardo sul o meglio nel manto nevoso . La distribuzione dell'altezza del manto nevoso indica un gradiente marcato tra nord e sud: tantissima neve a nord, e (molto) poca a sud.


Analisi dell´altezza del manto nevoso totale nel Tirolo: nella parte centrale e meridionale del Tirolo dell'Est, finora era caduta pochissima neve. Da domani 01.02.2019 invece, per queste regioni è prevista la massima quantità di neve.

Anche la struttura del manto nevoso evidenzia un gradiente da nord a sud. A nord predomina una manto nevoso abbastanza compatto con strati deboli "solo" vicini alla superficie. A sud invece abbiamo un manto nevoso poco spesso con vari strati deboli per il distacco di valanghe a lastroni.


Profilo di neve alla malga Thurntaler - Unterwalder del 26.01.2019. NE; 2200 m; 35 gradi. Le frecce indicano gli strati deboli più importanti nel manto nevoso: brina di profondità è depositata tra croste rigide. Vicino alla superficie si trova neve feltrata, a debole coesione e brina di superficie  (profilo: Bernhard Grüner)

Profilo di neve nelle Alpi del Defereggen orientali (Blitz Schupfe); sud, 2200 m; 31 gradi. I cristalli sfacettati tra le croste sono abbastanza ben legati. Un test di stabilità non ha indicato una rottura. Un distacco di valanghe è più possibile vicino alla superficie.  (Profilo: Daniel Kleinlercher il 24.01.2019)

Uno sguardo nel manto nevoso nella zona del monte Golzentipp nelle Dolomiti di Lienz: brina di superficie sopra un accumulo di neve fresca sottile, sotto questo una crosta da rigelo e ancora più in basso cristalli sfaccettati di debole coesione. La brina di superficie e i cristalli sfaccettati creano due possibili strati fragili per il distacco di valanghe a lastroni, nel caso di un sovraccarico. (Foto: 27.01.2019)

Profilo di neve nella valle Leitertal presso la Cresta Carnica nelle Dolomiti di Lienz. Anche dal colore si riconoscono la neve fresca in alto e lo strato di neve vecchia fragile più in basso. (Foto: 31.01.2019)

Problema con strati deboli persistenti nella parte centrale e meridionale del Tirolo dell'Est

Soprattutto nella parte centrale e meridionale del Tirolo dell'Est vi sono spesso strati deboli persistenti a varie altitudini ed esposizioni. Questi strati deboli possono essere formati da cristalli sfaccettati a debole coesione o da brina di profondità. Nella regione delle Dolomiti di Lienz, il problema inizia nei pendii all'ombra sopra 1200 m circa, nei versanti a est e ovest sopra 1600 m circa, a sud sopra 2000 circa.


Nella parte centrale del Tirolo dell'Est la zona più interessata da questo fenomeno si trova tra 1800 e 2500 m nel settore ovest passando per nord fino a est. (Cautela particolare è richiesta già nella zona del limite del bosco sotto 1800 m!). Nei versanti rivolti a sud potrebbe essersi formato, sotto una crosta da rigelo sottile, vicina alla superficie, di metà gennaio, uno strato debole, ad una fascia di quota stretta nel settore sud molto ripido, tra 2300 e 2500 m circa. (Quest'ultimo è stato osservato anche nel resto del Tirolo).


Attenzione: a causa della situazione tipo freddo su caldo (st. 4), da metà del mese di gennaio si è formato in una fascia di quota tra 2300 e 2500 m circa, nel settore sud molto ripido, sotto una crosta da rigelo in alcune zone, uno strato a debole coesione di cristalli sfaccettati. (Nel caso del presente profilo delle Alpi dello Stubai settentrionali a 2730 m, sud, 38 gradi, la propagazione della frattura all'interno dello strato sfaccettato non era ancora possibile).
 (Profilo: Lukas Ruetz il 25.01.2019)

Inoltre, la superficie del manto nevoso consiste (con eccezione del terreno molto ripido e assolato oppure influenzato dal vento) spesso di neve fresca fredda a debole coesione. Molto spesso si trova brina di superficie sepolta da neve fresca, ma non nel terreno sotto forte influenza del vento, dove la neve è stata portata via.


Dappertutto, dove la superficie della neve non è stata influenzata dal vento oppure dal sole, si trova neve fredda a debole coesione o, come su questa foto, brina di superficie. In tanti luoghi, la brina di superficie è stata coperta da un sottile strato di neve fresca. (Foto: 25.01.2019)

La neve fresca dall'inizio della settimana (dal 27 al 28/01), dona una veste invernale anche al Tirolo dell'Est centrale e meridionale. (Foto: 29.01.2019) 

Strati deboli vicini alla superficie più a nord del Tirolo

Guardando più a nord, il manto nevoso vecchio ha quasi dappertutto una struttura abbastanza buona. (Solo nelle Alpi dello Stubai centrale si trovano anche strati deboli vicini al suolo. Questi dovrebbero essere oramai portati a rottura solo in circostanze molto sfavorevoli). Però, anche nel nord del Tirolo esistono strati deboli vicini alla superficie nella forma di neve fredda a debole coesione, brina di superficie oppure neve selvaggia. Grazie all'influenza del vento, molto spesso (almeno a quote alte), la neve è stata in alcuni casi trasportata dal vento, così che gli strati a debole coesione su grandi superfici continue diventano più rari a quote più alte. Perciò, valanghe a lastroni con un'estensione grande si distaccheranno solo eccezionalmente da questi strati fragili.(Eccezione: zone finora protette dal vento, ad esempio la zona al limite del bosco con vegetazione rada).

Superficie nevosa fredda, a debole coesione, nelle Alpi della valle Oetz meridionali  (Foto: 29.01.2019)

Superficie della neve con struttura a debole coesione nella Kelchsau nelle Alpi di Kitzbuehel (Foto: 27.01.2019)

Conseguenze

La neve fresca e la neve trasportata dal vento forte e anche tempestoso, caricheranno, sempre di più il manto nevoso . Il pericolo valanghe aumenterà per questo motivo molto velocemente nelle regioni con più precipitazioni e, al più tardi il sabato 02/02, sarà arrivato a Forte. Aspettiamo numerose valanghe spontanee. Saranno più frequenti nelle regioni influenzate meno dal vento, ad esempio nella zona del limite del bosco con vegetazione rada o nei circhi glaciali finora protetti dal vento. Le valanghe più grandi cadranno probabilmente, a causa della direzione del vento predominante e per la struttura del manto nevoso, nel settore nordovest passando per nord fino a nordest. Visto che lo spessore del manto nevoso attuale non è ancora grande, non si aspettano valanghe di dimensioni molto grandi.

Vista dal monte Golzentipp in direzione sud, verso la cresta di confine con l'Italia e le regioni nelle quali nevicherà di più durante i prossimi giorni. Qui si aspetta una elevata attività valanghiva spontanea di valanghe a lastroni, ma anche le valanghe delle dimensioni più grandi. (Foto 27.01.2019)

Visto che la neve che cadrà fino a 1800 m circa sarà bagnata, diventerà un problema anche il numero più elevato di  valanghe per scivolamento di neve. Possono scivolare giù per pendii erbosi ripidi e in alcune zone, mettere  anche in pericolo le parti di strada esposte.


Valanghe per scivolamento di neve su pendii erbosi ripidi accadono soprattutto dove cade tanta neve e la neve è bagnata, oppure dove il manto nevoso viene penetrato massicciamente da pioggia. Zillertal. (Foto: 19.01.2019)

Un altro pericolo sono gli alberi che cadono per il sovraccarico della neve, oppure dove si rompono dei rami...

Altro problema nelle regioni ricche di neve fresca, accanto al pericolo valanghe... valle dello Stubai (Foto: 30.01.2019)

Le condizioni per gli appassionati di sport invernali sono dappertutto molto delicate e molto pericolose nelle zone ricche di precipitazioni!

Anche più a nord, dove nevica di meno, bisogna far attenzione. In queste regioni, accumuli di neve ventata possono ancora essere facilmente portati a rottura da un singolo sciatore. Qui vale quanto detto sopra rispetto alla distribuzione spaziale di strati deboli vicini alla superficie.

Il vento forte o tempestoso trasporterà molta neve nei giorni a venire. Ognitanto si formeranno accumuli di neve pericolosi. Alpi di Tux (Foto: 27.01.2019)

Negli ultimi giorni, nelle Alpi di Kitzbühel sono state staccate alcune valanghe da appassionati di sport invernali (su strati deboli vicini alla superficie, ad es. brina di superficie). (Foto: 27.01.2019)

Crepe, come qui nelle Alpi di Tux, sono indizi per un manto nevoso fragile: neve ventata su brina di superficie oppure su neve fredda a debole coesione. (Foto: 25.01.2019)

Retrospettiva

Settimana scora dal 24.01. al 31.01.2019

Come detto sopra, tutta la settimana scorsa il tempo era variabile. Chi l'aveva pianificato bene, poteva godersi il sole e condizioni abbastanza favorevoli (scegliendo bene il terreno).

In breve: variabile. Stazione meteo di Puitegg nelle Monti di Mieming

Continuava a nevicare nel Tirolo
Una quantità inaspettata di neve fresca (fino a 60 cm) su uno spazio limitato  vicino a Kelmen nell'Außerfern. (Cella di precipitazioni con un raggio di pochi chilometri, molto probabilmente causata da convergenza) (Foto: 29.01.2019)

Il mese passato: gennaio 2019

Il gennaio del 2019 è terminato regalandoci alcuni superlativi, secondo il servizio meteo ZAMG:

Il nord era eccezionalmente ricco di neve (il 150 % circa della media). Si trattava di uno dei 10 mesi di gennaio più ricchi di precipitazioni degli ultimi 160 anni. Il totale di neve fresca caduta in 15 gironi (tra il 1 e il 15/01) era in alcune zone da record ed era ad esempio a Hochfilzen di 451 cm. Corrisponde a un evento che capita meno raramente che una volta in 100 anni. Nel sud (parti meridionali del Tirolo dell'Est) invece, sono caduti in alcune zone solo il 20 % del totale di precipitazioni normale per il mese di gennaio.


Precipitazioni nel gennaio 2019: confronto delle precipitazioni con le medie 1981-2010. il 100 percento corrisponde al valore medio. Valutazione con dati SPARTACUS fino al 29.1.2019 incluso. (fonte: ZAMG)

Per quanto riguarda le temperature, si trattava di un gennaio freddo. In montagna era il gennaio più freddo da più di 30 anni. Il valore più basso rilevato nel Tirolo era di -25,5°C il giorno 11.01.2019 sul monte Brunnekogel al ghiacciaio della valle Pitz, 3437 m slm.


Temperature gennaio2019: divergenze della temperatura dalla media 1981-2010. Analisi con dati SPARTACUS fino al 29.1.2019 incluso. (Fonte: ZAMG)