In breve: punti pericolosi soprattutto nel terreno all'ombra, molto ripido e finora poco coperto da tracce di sci
Durante i giorni scorsi abbiamo ricevuto solo più poche informazioni della Centrale di allertamento del Tirolo di eventi valanghivi con coinvolgimento di persone (senza danni alle persone). Anche la maggior parte delle analisi del manto nevoso indica un manto nevoso ormai piuttosto senza tensioni. Perciò si può presupporre che il numero di punti pericolosi nel terreno dove far distaccare ancora valanghe a lastroni, sia attualmente abbastanza limitato. Semmai potrebbe capitare nel terreno molto ripido all'ombra che è stato poco coperto di tracce di sci durante l'inverno. Nei pendii soleggiati immaginiamo isolati punti pericolosi per valanghe di neve a lastroni asciutta in una stretta fascia altitudinale attorno ai 2400 m.
Osservare attentamente l'umidificazione dei pendii soleggiati
I giorni passati erano caratterizzati da un leggero aumento diurno del pericolo valanghe. Abbiamo osservato, dal terreno estremamente ripido soleggiato singole, colate di neve bagnata a debole coesione. Anche il numero di scivolamenti e di piccole valanghe di slittamento nei pendii erbosi ripidi era leggermente aumentato.
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Le frecce rosse indicano colate recenti di neve a debole coesione. L'ellisse azzurra inquadra uno scivolamento di neve, l'ellisse in magenta indica una valanga di neve a lastroni di circa 10 giorni fa. Alpi del Tux occidentali.
(Foto: Hubert Gogl, 15.02.2023) |
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Bocche di balena nelle Alpi della Lechtal orientali (Foto: 15.02.2023) |
Firn
Dopo le notti serene si è formata una crosta da fusione e rigelo portante nei pendii soleggiati molto ripidi, almeno alle quote medie. L'aria asciutta ha ritardato l'ammollamento della crosta. Con una buona pianificazione dei tempi, era possibile scendere nel firn. Ora, il tempo diventerà più variabile e il firn sarà più difficile da trovare.
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Discesa nel firn nelle Alpi della Lechtal orientali (Foto: 15.02.2023) |
Neve polverosa "nodulosa" sui pendii ombreggiati
Lontano dai pendii soleggiati, la superficie della neve nelle zone al riparo del vento è a debole coesione e un po' arricciata. La tradizione popolare chiama questa neve, sulla quale si scia bene, "polvere nodulosa". (Attenzione agli "sharks", cioè alle pietre nascoste, coperte dalla neve.}
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Nel powder "noduloso" le curve vengono bene. (Foto: 12.02.2023) |
Sviluppi della situazione meteorologica
Secondo Geosphere Austria (ex ZAMG), il tempo diventerà nuovamente variabile e l'aria un pò più umida. L'irradiazione notturna sarà perciò limitata. A causa dell'aumento di ombreggiatura diurna, anche l'apporto energetico nel manto nevoso sarà minore, se non uscirà di più il sole dalle nuvole. Il tal caso, l'apporto energetico nel manto nevoso potrebbe essere di nuovo elevato, a causa dell'umidità dell'aria elevata e le radiazioni solari. Bisogna far attenzione all'umidificazione continua del manto nevoso, causata da questo fenomeno. Se l'acqua penetra per la prima volta fino allo strato debole (attualmente spesso tra croste) nella parte centrale del manto nevoso, causa la perdita di resistenza e una maggiore disponibilità al distacco di valanghe di neve a lastroni. Evidentemente, il processo viene accelerato anche dal manto nevoso poco spesso per la stagione.
Informazioni supplementari
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In molti luoghi, il manto nevoso è ancora troppo sottile per la stagione. Il grafico in alto indica i massimi e minimi nonchè il valore medio dal 1960. In colore magenta l'inverno in corso. |
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Il tempo della settimana scorsa: breve intorbidamento a partire dal pomeriggio di domenica 11 febbraio, per il resto, spesso tempo invernale bellissimo. Leggero calo delle temperature |
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Le curve della temperatura nei profili di neve forniscono informazioni sulle riserve di temperatura del manto nevoso. Più si avvicinano a 0°, più velocemente può penetrare l'acqua negli strati profondi ed indebolire il manto nevoso. |