Il tempo durante la settimana passata
Quasi sempre influenzato dall'alta pressione atmosferica
Durante la settimana scorsa e perciò anche all'inizio dell'anno nuovo, l'influenza dell'alta pressione era predominante. Da nordovest era arrivata aria molto mite e asciutta per la stagione, soprattutto alle quote di alta montagna. In basso, invece, si è depositata aria fredda, e si sono create elevate differenze di temperatura tra montagna e fondovalle (inversione termica).
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Quasi sempre tempo meraviglioso per gli sport invernali. In giro per la Valle del Virgen (Foto: 31.12.2019) |
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Situazione simile nel Tirolo dell'Est. Vento quasi dappertutto forte in alta quota, soprattutto il 28/12. |
Molto vento anche in alta quota
Soprattutto in alta quota, e tendenzialmente di più nel sud del Land, l'influenza del vento è stata ripetutamente molto forte. Adesso, il 02/01, il vento si rafforza nuovamente in alta quota, almeno nelle zone tipiche per il foehn e lungo la cresta principale delle Alpi. Il 03/01, l'influenza dell'alta pressione diminuisce, la corrente in quota girà da sud a ovest e inizia a diventare più umida.
Forte influenza del vento (Foto: 28.12.2019) |
Immagine tipica per il Tirolo dell'Est del 28/12. Grandi pennacchi di neve sulle montagne |
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Vista dalle Alpi del Tux in direzione cresta principale delle Alpi. Si vedono i pennacchi di neve (Foto: 28.12.2019) |
Sviluppo del manto nevoso
Superficie del manto nevoso influenzata dal vento, soprattutto in alta quota
Per l'influenza del vento, la superficie del manto nevoso è molto irregolare, per lo meno in quote alte. Inoltre, si alternano spesso zone con poca e zone con tanta neve. Anche vicino alle creste, la neve è stata completamente soffiata via .
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Superficie del manto nevoso irregolare nel Tirolo dell'Est settentrionale (Foto: 29.12.2019) |
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Grandi sastrugi sopra Nauders (Foto: 29-12-2019) |
Inumidimento soprattutto nei pendii soleggiati
Le temperature calde e l'irraggiamento solare hanno fatto inumidire gli strati vicini alla superficie, soprattutto nei pendii esposti da est a sud fino ad ovest. Ciò ha causato anche un indebolimento della neve. Sono state osservate numerose valanghe di neve a debole coesione nel terreno estremamente ripido.
Condizioni primaverili nei pendii soleggiati. Alpi della Lechtal centrali (Foto: 01.01.2020) |
Metamorfismo costruttivo nei laghi di aria fredda e nel terreno all'ombra
Durante le notti al chiaro di luna, il manto nevoso si era raffreddato molto. Ciò ha promosso la formazione di cristalli a debole coesione vicino alla superficie della neve. Spesso si trattava di cristalli feltrati o angolari, in parte anche di brina di superficie.
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Brina di superficie a 1200 m nei Monti di Mieming (Foto: 29.12.2019) |
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A Capodanno, tante vallate all'est di Innsbruck erano coperte dalla nebbia. Al limite della nebbia si è formata spesso brina di superficie, che si è mantenuta però solo all'ombra. |
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Manto nevoso a debole coesione, dove si sfonda la neve con gli sci fino al suolo. Cattiva struttura per le nevicate successive. Si tratta di un pendio ombreggiato sottovento a 2090 m. |
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Meravigliosa neve polverosa nelle Alpi dello Stubai settentrionali (Foto: 01.01.2020) |
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Discesa da sogno nelle Alpi della Lechtal occidentali (Foto: 29.12.2020) |
Analisi del manto nevoso
Durante le nostre analisi del manto nevoso ci siamo concentrati, oltre che sulla qualità della superficie della neve, soprattutto sui processi vicini alla superficie all'interno del manto, cioè sulla formazione di eventuali strati fragili a causa della situazione tipo 4 (st.4 freddo su caldo), sia a partire dal 21/12, sia dal 24/12/2019. Nei periodi predetti, strati più umidi o più caldi sono stati sovrapposti da strati più freddi. La nostra conclusione fin d'ora: in alcune zone si sono formati cristalli angolari nella zona confinante tra questi strati. Questi dovrebbero però solo in casi rari fungere da strato fragile importante per gli accumuli da trasporto eolico sovrapposti. Con maggiore probabilità ne potrebbe essere interessata una stretta fascia altitudinale tra 2100 e 2300 metri nei pendii ombreggiati e molto ripidi.
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La freccia indica lo strato umido del 24/12 |
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Immediata vicinanza al luogo del profilo precedente. Dallo strato umido si è sviluppata una crosta da rigelo. Confinante ad essa, nessuna formazione di cristalli angolari |
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Sul lato sud a 2000 m, nello strato più caldo del 24/12, si è formato un sottile strato fragile. L'influenza termica successiva ha però avuto un effetto favorevole sulla situazione. |
Come ha dimostrato l'incidente da valanga sulla Punta Gamskar del 31/12/2019, al momento si trovano strati a debole coesione in zone molto esposte al vento, soprattutto con poca neve, al di sotto di croste da vento. Si tratta di zone pericolose isolate, soprattutto in alta quota.
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Frattura con cristalli angolari sotto una crosta da rigelo, all'ombra a 2300 m nelle Alpi della valle Oetz meridionali (Foto: 01.01.2020) |
Eventi valanghivi
Durante la settimana passata, molti appassionati di sport invernali erano attivi. In proporzione, solo poche persone hanno fatto distaccare delle valanghe - un indizio per un manto nevoso che finora è quasi dappertutto ben strutturato. Una panoramica si trova qui. Una fine fatale ha avuto però una valanga sulla Punta Gamskar nel Gruppo del Verwall occidentale. Vedi ultimo contributo del blog.
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Valanga Huilahner Kogel del 29/12/2019, Tirolo dell'Est meridionale (Foto: 31.12.2019) |
Aumento dell'attività di valanghe per scivolamento di neve
Il manto nevoso, già in parte abbastanza umido prima del 21/12, è stato ulteriormente inumidito, con le temperature calde, nei pendii esposti al sole. Ciò ha promosso il movimento di reptazione della neve sui pendii erbosi ripidi. Valanghe per scivolamento di neve sono state osservate sia in Tirolo del Nord che dell'Est.
La regione dell'Arlberg e l'Ausserfern nonchè le Alpi di Tux erano gli "hot spot" delle valanghe per scivolamento di neve. Regione dell'Arlberg il 01/01/2020 |
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Valanghe per scivolamento di neve presso Berwand nell'Ausserfern (Foto: 29.12.2019) |
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Un pericolo da prendere sul serio durante le escursioni sugli sci. Ausserfern (Foto: 28.12.2019) |
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Le valanghe per scivolamento di neve hanno raggiunto dimensioni anche abbastanza grandi. Alpi del Tux (Foto: 31.12.2019) |
Cosa capiterà?
Come menzionato all'inizio, il pericolo valanghe aumenterà gradualmente e anche rapidamente nelle zone influenzate dal vento. Il terreno più interessato è quello dove la superficie del manto nevoso è formata al momento da cristalli a debole coesione. Ciò riguarda soprattutto terreno all'ombra.
Se il 04/01 arriveranno a breve distanza due sistemi frontali al lato nord delle Alpi e cadrà della neve, saranno interessate nelle regioni con precipitazioni più abbondanti anche le quote più basse e zone boschive con scarsa densità di alberi. Vale soprattutto nelle zone dove la neve fresca viene depositata su brina di superficie.
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Previsione delle nevicate nelle 72 h (con assestamento) |
Il pericolo aumenterà al grado 3 - marcato. Gli appassionati di sport invernali dovrebbero adattarsi alla situazione modificata dopo la situazione favorevole ed evitare sempre gli accumuli di neve fresca ventata nel terreno ripido. Sono sempre più necessarie nozioni nivologiche per le escursioni fuoripista.
Aggiunta: Il 02/01 alle 17:17, il Centro operativo ci ha comunicato il distacco di una valanga sotto il rifugio Nürnberg nelle Alpi dello Stubai. Si pensa eventualmente ad una persona sepolta. Attualmente, sul luogo soffia vento molto forte.