sabato 4 gennaio 2020

Con vento e neve aumenta il pericolo di valanghe

Dopo una settimana caratterizzata dall'influenza di un'alta pressione atmosferica e condizioni quasi sempre favorevoli, gli appassionati di sport invernali dovranno abituarsi a condizioni diverse! Vento e nevicate faranno aumentare il pericolo di valanghe, inizialmente solo a livello locale, ma dal 04/01 velocemente a livello diffuso. La neve ventata fresca nel settore ovest attraverso nord fino ad est sarà facilmente da portare a rottura dagli appassionati di sport invernali, soprattutto nelle regioni finora con calma di vento.


Il tempo durante la settimana passata

Quasi sempre influenzato dall'alta pressione atmosferica

Durante la settimana scorsa e perciò anche all'inizio dell'anno nuovo, l'influenza dell'alta pressione era predominante. Da nordovest era arrivata aria molto mite e asciutta per la stagione, soprattutto alle quote di alta montagna. In basso, invece, si è depositata aria fredda, e si sono create elevate differenze di temperatura tra montagna e fondovalle (inversione termica).

Quasi sempre tempo meraviglioso per gli sport invernali. In giro per la Valle del Virgen (Foto: 31.12.2019)

Il 27/12, masse d'aria umide si sono accumulate sui versanti delle Alpi. Di seguito, è penetrata aria (molto) secca e mite. Alle quote di alta montagna il vento era ed è ancora spesso molto forte. Stazione di Gallreideschrofen nella Valle Gschnitz.

Situazione simile nel Tirolo dell'Est. Vento quasi dappertutto forte in alta quota, soprattutto il 28/12.

Molto vento anche in alta quota

Soprattutto in alta quota, e tendenzialmente di più nel sud del Land, l'influenza del vento è stata ripetutamente molto forte. Adesso, il 02/01, il vento si rafforza nuovamente in alta quota, almeno nelle zone tipiche per il foehn e lungo la cresta principale delle Alpi. Il 03/01, l'influenza dell'alta pressione diminuisce, la corrente in quota girà da sud a ovest e inizia a diventare più umida.


Forte influenza del vento (Foto: 28.12.2019)

Immagine tipica per il Tirolo dell'Est del 28/12. Grandi pennacchi di neve sulle montagne
Vista dalle Alpi del Tux in direzione cresta principale delle Alpi. Si vedono i pennacchi di neve (Foto: 28.12.2019)

Sviluppo del manto nevoso

Superficie del manto nevoso influenzata dal vento, soprattutto in alta quota

Per l'influenza del vento, la superficie del manto nevoso è molto irregolare, per lo meno in quote alte. Inoltre, si alternano spesso zone con poca e zone con tanta neve. Anche vicino alle creste, la neve è stata completamente soffiata via .


Superficie del manto nevoso irregolare nel Tirolo dell'Est settentrionale (Foto: 29.12.2019)

Grandi sastrugi sopra Nauders (Foto: 29-12-2019)

Inumidimento soprattutto nei pendii soleggiati

Le temperature calde e l'irraggiamento solare hanno fatto inumidire gli strati vicini alla superficie, soprattutto nei pendii esposti da est a sud fino ad ovest. Ciò ha causato anche un indebolimento della neve. Sono state osservate numerose valanghe di neve a debole coesione nel terreno estremamente ripido.

Condizioni primaverili nei pendii soleggiati. Alpi della Lechtal centrali (Foto: 01.01.2020)

Metamorfismo costruttivo nei laghi di aria fredda e nel terreno all'ombra

Durante le notti al chiaro di luna, il manto nevoso si era raffreddato molto. Ciò ha promosso la formazione di cristalli a debole coesione vicino alla superficie della neve. Spesso si trattava di cristalli feltrati o angolari, in parte anche di brina di superficie.

Brina di superficie a 1200 m nei Monti di Mieming (Foto: 29.12.2019) 

A Capodanno, tante vallate all'est di Innsbruck erano coperte dalla nebbia. Al limite della nebbia si è formata spesso brina di superficie, che si è mantenuta però solo all'ombra. 

Nel Tirolo, la neve che si vede nella foto viene chiamata anche neve polverosa "nodulosa" ("Noppenpulver" in tedesco). Buona per sciare, ma già leggermente soggetta a metamorfismo costruttivo. Bisogna tenerne conto per le  prossime nevicate! In giro nel Sellrain, Fotscher Windegg (Foto: 29.12.2019)

Manto nevoso a debole coesione, dove si sfonda la neve con gli sci fino al suolo. Cattiva struttura per le nevicate successive. Si tratta di un pendio ombreggiato sottovento a 2090 m.
Spesso buona qualità della neve

Meravigliosa neve polverosa nelle Alpi dello Stubai settentrionali (Foto: 01.01.2020)

Discesa da sogno nelle Alpi della Lechtal occidentali (Foto: 29.12.2020)

Analisi del manto nevoso

Durante le nostre analisi del manto nevoso ci siamo concentrati, oltre che sulla qualità della superficie della neve, soprattutto sui processi vicini alla superficie all'interno del manto, cioè sulla formazione di eventuali strati fragili a causa della situazione tipo 4 (st.4 freddo su caldo), sia a partire dal 21/12, sia dal 24/12/2019. Nei periodi predetti, strati più umidi o più caldi sono stati sovrapposti da strati più freddi. La nostra conclusione fin d'ora: in alcune zone si sono formati cristalli angolari nella zona confinante tra questi strati. Questi dovrebbero però solo in casi rari fungere da strato fragile importante per gli accumuli da trasporto eolico sovrapposti. Con maggiore probabilità ne potrebbe essere interessata una stretta fascia altitudinale tra 2100 e 2300 metri nei pendii ombreggiati e molto ripidi.


La freccia indica lo strato umido del 24/12
Immediata vicinanza al luogo del profilo precedente. Dallo strato umido si è sviluppata una crosta da rigelo. Confinante ad essa, nessuna formazione di cristalli angolari
Sul lato sud a 2000 m, nello strato più caldo del 24/12, si è formato un sottile strato fragile. L'influenza termica successiva ha però avuto un effetto favorevole sulla situazione.

Come ha dimostrato l'incidente da valanga sulla Punta Gamskar del 31/12/2019, al momento si trovano strati a debole coesione in zone molto esposte al vento, soprattutto con poca neve, al di sotto di croste da vento. Si tratta di zone pericolose isolate, soprattutto in alta quota.


La freccia indica un eventuale strato fragile per valanghe a lastroni di neve al di sotto di uno strato duro, influenzato dal vento. Lo strato poteva essere portato a rottura solo applicando un sovracarico molto grande.
Isolatamente, anche sotto vecchie croste da rigelo si trovano cristalli angolari, che talvolta possono essere portati a rottura (lati ovest ed est sopra 2500 m circa, lato sud eventualmente ancora dai 2800 m in su; sui pendii ombreggiati si tratta di una crosta da pioggia di metà novembre e più probabilmente in una fascia altitudinale tra 2100 e al massimo 2400 m). Una rottura ci sembra al momento possibile per lo più con un sovraccarico (molto) grande.


Frattura con cristalli angolari sotto una crosta da rigelo, all'ombra a 2300 m nelle Alpi della valle Oetz meridionali
(Foto: 01.01.2020) 

Eventi valanghivi

Durante la settimana passata, molti appassionati di sport invernali erano attivi. In proporzione, solo poche persone hanno fatto distaccare delle valanghe - un indizio per un manto nevoso che finora è quasi dappertutto ben strutturato. Una panoramica si trova qui. Una fine fatale ha avuto però una valanga sulla Punta Gamskar nel Gruppo del Verwall occidentale. Vedi ultimo contributo del blog.


Valanga Scheibenspitze nella valle di Navis (Foto: 31.12.2019). I presupposti sembrano simili a quelli per l'incidente alla Punta Gamskar: zona con poca neve, influenzata dal vento, estremamentre ripido, ombreggiato, 2400 m

Valanga Kesselspitze. un accumulo di neve ventata si era distaccato quando uno sciatore è saltato nel pendio. Frecce: tracce di due sciatori che sono usciti dalla valanga. Cerchi: altre due persone durante la discesa (Foto: 29.12.2019)

Valanga Huilahner Kogel del 29/12/2019, Tirolo dell'Est meridionale (Foto: 31.12.2019)

Aumento dell'attività di valanghe per scivolamento di neve

Il manto nevoso, già in parte abbastanza umido prima del 21/12, è stato ulteriormente inumidito, con le temperature calde, nei pendii esposti al sole. Ciò ha promosso il movimento di reptazione della neve sui pendii erbosi ripidi. Valanghe per scivolamento di neve sono state osservate sia in Tirolo del Nord che dell'Est.

La regione dell'Arlberg e l'Ausserfern nonchè le Alpi di Tux erano gli "hot spot" delle valanghe per scivolamento di neve. Regione dell'Arlberg il 01/01/2020
Valanghe per scivolamento di neve presso Berwand nell'Ausserfern (Foto: 29.12.2019)

Un pericolo da prendere sul serio durante le escursioni sugli sci. Ausserfern (Foto: 28.12.2019)

Le valanghe per scivolamento di neve hanno raggiunto dimensioni anche abbastanza grandi. Alpi del Tux (Foto: 31.12.2019)

Cosa capiterà?

Come menzionato all'inizio, il pericolo valanghe aumenterà gradualmente e anche rapidamente nelle zone influenzate dal vento. Il terreno più interessato è quello dove la superficie del manto nevoso è formata al momento da cristalli a debole coesione. Ciò riguarda soprattutto terreno all'ombra.

Se il 04/01 arriveranno a breve distanza due sistemi frontali al lato nord delle Alpi e cadrà della neve, saranno interessate nelle regioni con precipitazioni più abbondanti anche le quote più basse e zone boschive con scarsa densità di alberi. Vale soprattutto nelle zone dove la neve fresca viene depositata su brina di superficie.

Previsione delle nevicate nelle 72 h (con assestamento)

Il pericolo aumenterà al grado 3 - marcato. Gli appassionati di sport invernali dovrebbero adattarsi alla situazione modificata dopo la situazione favorevole ed evitare sempre gli accumuli di neve fresca ventata nel terreno ripido. Sono sempre più necessarie nozioni nivologiche per le escursioni fuoripista.

Aggiunta: Il 02/01 alle 17:17, il Centro operativo ci ha comunicato il distacco di una valanga sotto il rifugio Nürnberg nelle Alpi dello Stubai. Si pensa eventualmente ad una persona sepolta. Attualmente, sul luogo soffia vento molto forte.